OTRANTO – “Il Movimento Regione Salento di Otranto – con una nota – si fa promotore di una battaglia fondamentale per la tutela del patrimonio collettivo e del turismo ambientale nel territorio idruntino. Da tempi immemorabili, generazioni di residenti e turisti hanno goduto del libero accesso al sito naturalistico della Baia dell’Orte (nei pressi della Cava di Bauxite), percorrendo il sentiero costiero che dalla zona portuale di Otranto conduce alla famosa baia, attraversando i tratturi storici presenti in loco.
Dal 2023, tuttavia, una società, attualmente proprietaria dei fondi, acquisita la proprietà dei terreni, ha deciso di modificare lo stato dei luoghi, eliminando i percorsi esistenti e impedendo alla collettività l’accesso, anche solo pedonale, a un sito di indiscussa rilevanza naturalistica, parte del “Parco Naturale Regionale Costa Otranto – S. Maria di Leuca e Bosco di Tricase”.
L’area, divenuta esclusivamente privatistica, è ora accessibile solo agli ospiti della società che dispongono di una prenotazione. L’accesso negato ai cittadini, con il conseguente impedimento della fruizione di un bene collettivo, ha generato malumori e disordini, con molti residenti che si sentono privati di un diritto acquisito.
Il Movimento Regione Salento, interpretando le istanze dei cittadini, ha deciso di farsi capofila di un’azione che mira a garantire alla collettività il diritto di riappropriarsi di un bene illegittimamente sottratto a favore dell’interesse di pochi. Matteo Papadia, coordinatore cittadino del MRS a Otranto, ha ricevuto il pieno appoggio dai vertici del Movimento, rappresentati dal presidente Paolo Pagliaro, consigliere regionale, che crede fermamente che questa iniziativa possa ottenere il più ampio sostegno da parte delle associazioni per la tutela ambientale e degli enti territoriali, tra cui il Comune di Otranto.
L’obiettivo primario del Movimento è quello di indurre la società proprietaria dei terreni a desistere volontariamente dalla propria posizione oltranzista, evitando così il ricorso all’autorità giudiziaria. Un percorso legale che, qualora si rendesse necessario, troverebbe però certamente fondamento nelle recenti pronunce giuridiche, come dimostrato dalla sentenza del maggio 2024 del TAR Lecce, che ha sancito l’illegittimità dell’operato della società e l’obbligo di ripristinare il tratto di strada cancellato.
A tal proposito il coordinamento cittadino di Otranto del Movimento Regione Salento invita tutta la cittadinanza, le associazioni e gli enti preposti a unirsi in questa battaglia per la difesa del territorio e dei diritti collettivi.”