Dal Global Banking alla Foresta Sostenibile: Luigi De Vecchi e la Metamorfosi del Capitalismo nel Salento

Dal Global Banking alla Foresta Sostenibile: Luigi De Vecchi e la Metamorfosi del Capitalismo nel Salento

La figura di Luigi De Vecchi emerge dall’incontro di Masseria Corsano come un esempio emblematico di leader capace di coniugare eccellenza professionale e visione etica. Il suo profilo di banchiere d’affari di caratura internazionale, presidente Europa di Citibank e docente di finanza presso l’Università LUISS di Roma, si intreccia con un impegno profondo per la sostenibilità ambientale. Questo delinea un modello innovativo di imprenditorialità socialmente responsabile.

Nel suo intervento, caratterizzato da una rara combinazione di pragmatismo finanziario e sensibilità ambientale, De Vecchi ha condiviso il percorso che lo ha portato dalla finanza globale all’impegno locale nel Salento. La sua narrazione ha rivelato un legame profondo con il territorio, maturato in oltre vent’anni di frequentazione, che ha trovato espressione concreta nella creazione della Fondazione Sylva.

Particolarmente significativa è stata la sua riflessione sul ruolo delle aziende nel sostegno al terzo settore. Ha evidenziato il contrasto tra il modello italiano, caratterizzato da una prevalenza di piccole donazioni private, e quello statunitense, dove le grandi imprese giocano un ruolo predominante. Questa analisi comparativa rivela la sua capacità di applicare una prospettiva globale a sfide locali.

L’approccio di De Vecchi alla sostenibilità ambientale si distingue per la sua multidimensionalità. La sua visione integra:

– Una profonda comprensione dei meccanismi finanziari;

– Una sensibilità per le dinamiche sociali e culturali del territorio;

– Un’attenzione particolare al coinvolgimento delle giovani generazioni;

– Una capacità di mobilitare risorse e competenze diverse.

Il suo riferimento all’esperienza del fotografo Sebastiano Salgado in Brasile, dove sono stati piantati 3 milioni di alberi in un’area desertica, dimostra come sia possibile trarre ispirazione da best practice internazionali per sviluppare soluzioni locali. Allo stesso tempo, la sua enfasi sull’importanza di preservare e rigenerare il territorio salentino rivela un profondo attaccamento alla dimensione locale.

La dimensione estetica della sostenibilità, emersa con forza durante l’incontro, si è manifestata anche attraverso le collaborazioni artistiche promosse dalla Fondazione Sylva. La partecipazione di figure come Giuliano Sangiorgi dei Negramaro e della ballerina Nicoletta Manni della Scala testimonia come la comunicazione ambientale possa e debba passare anche attraverso il linguaggio dell’arte e della bellezza. La danza tra gli ulivi millenari, ad esempio, diventa una potente metafora della relazione armonica tra uomo e natura.

Luigi De Vecchi ha sottolineato che la sostenibilità non sia solo una questione di metriche e obiettivi quantitativi, ma anche di percezione estetica e culturale del territorio. La riforestazione, in quest’ottica, non è solo un intervento tecnico, ma un processo di rigenerazione che restituisce bellezza al paesaggio. Il riferimento alla lupa leccese, in realtà un leccio (quindi una quercia), come simbolo storico del territorio evidenzia come la biodiversità sia stata storicamente parte integrante dell’identità estetica e culturale del Salento.

L’iniziativa “I cammini di Silva”, che propone esperienze immersive nella natura combinate con la meditazione, rappresenta un ulteriore esempio di come la sostenibilità ambientale possa diventare veicolo di un’esperienza estetica e spirituale. Questa dimensione contemplativa della natura si ricollega alla tradizione filosofica e artistica che vede nel paesaggio naturale una fonte di ispirazione e rigenerazione.

Il sostegno dell’assessorato alla Cultura del Comune di Nardò, guidato da Giulia Puglia, conferma la volontà dell’amministrazione di integrare le politiche ambientali con quelle culturali. Riconosce che la sostenibilità è anche una questione di educazione estetica e di sviluppo culturale. La scelta di inserire l’evento nel ciclo “Amore e Psiche”, curato da Federica Rega, sottolinea ulteriormente questa connessione tra dimensione ambientale e culturale.

La scelta di includere questo intervento nel ciclo “Amore e Psiche”, curato con sapiente regia da Federica Rega, ha permesso di valorizzare appieno la complessità del personaggio. Il format del laboratorio di scrittura, con la sua capacità di intrecciare diverse dimensioni dell’esperienza culturale, ha offerto la cornice ideale per esplorare le molteplici sfaccettature dell’approccio di De Vecchi alla sostenibilità.

L’evento ha evidenziato come il laboratorio di scrittura sia diventato un catalizzatore di innovazione sociale, capace di mettere in dialogo personalità di spicco del mondo economico con le istituzioni e la comunità locale. La presenza di De Vecchi, con il suo profilo internazionale e il suo impegno locale, ha confermato la capacità di Federica Rega di attrarre figure di primo piano e di tradurre la loro esperienza in valore per il territorio.

La cornice suggestiva di Masseria Corsano ha amplificato l’efficacia del messaggio, creando un’atmosfera in cui l’heritage architettonico del territorio si è fuso con la visione di un futuro sostenibile proposta da De Vecchi. Un’ulteriore conferma di come il format ideato da Federica Rega riesca a creare sinergie significative tra contenuti, personalità e luoghi simbolici del territorio.

Vincenzo Candido Renna