PUGLIA – Il turismo legato alle produzioni olivicole e olearie si conferma una risorsa strategica per la Puglia, con un interesse crescente da parte di turisti e viaggiatori. Secondo un sondaggio realizzato da Coldiretti Puglia attraverso il portale puglia.coldiretti.it, il 74% degli intervistati si dichiara attratto dall’oleoturismo e dalle degustazioni guidate, mentre il 42% apprezza eventi e attività artistiche organizzate tra gli oliveti. Molto apprezzata anche l’esperienza del ‘pick your own’, ovvero la raccolta manuale delle olive e la produzione del proprio olio, indicata dal 64% del campione. Il sondaggio è stato diffuso in occasione dell’approvazione, da parte del Consiglio regionale con voto unanime, della nuova legge che disciplina l’oleoturismo in Puglia, frutto di emendamenti fortemente sostenuti da Coldiretti Puglia.
Oggi i turisti chiedono di vivere un’esperienza e l’olio può diventare un volano di grande attrazione del turismo esperienziale in campagna, nei frantoi e nelle masserie storiche di cui la Puglia è ricca. Sono sempre aperte ‘le adozioni a distanza’ degli ulivi in Puglia – aggiunge Coldiretti Puglia – in modo che il consumatore abbia certezza che la bottiglia di olio extravergine di oliva provenga proprio dalle olive dell’albero prescelto e adottato. Adottare un ulivo è un’esperienza unica, perché consente di instaurare un rapporto diretto e duraturo nel tempo, dando l’opportunità di seguire le fasi della vita dell’ulivo, il suo stato di salute, il suo stesso sviluppo, in modo da accogliere turisti e consumatori nei nostri oliveti e nei nostri frantoi per far toccare dal vivo l’esperienza di curare un ulivo e vivere in diretta la produzione di olio extravergine di oliva.
L’oleoturismo è considerata attività agricola connessa se esercitata dall’imprenditore agricolo, singolo o associato. Rientrano nell’oleoturismo le attività formative e informative rivolte alle produzioni olivicole del territorio e alla conoscenza dell’olio (con particolare riguardo alle indicazioni geografiche), come per esempio le visite guidate negli oliveti e nei frantoi; le iniziative di carattere culturale e ricreativo; le degustazioni e la commercializzazione dei prodotti olivicoli aziendali, ma non la ristorazione.
Diffondere la cultura dell’olio extravergine di oliva fra i turisti e i consumatori e supportare la crescita continua della filiera dell’olio è il nostro obiettivo perché i consumatori sono affamati di informazioni e conoscenza sul mondo dell’olio. In Puglia aziende agricole e frantoi- insiste Coldiretti Puglia – hanno saputo cogliere gli spunti positivi offerti dal mondo del vino, abile nell’attività di marketing e di grande promozione delle etichette pugliesi a livello nazionale e internazionale. Da qui stanno nascendo sale di degustazione all’interno delle aziende olivicole e dei frantoi, il packaging sta divenendo sempre più ammiccante.
L’ulivo in Puglia è presente su oltre 370mila ettari di terreno coltivato, con la coltivazione dell’olivo è la più estesa del territorio regionale (64% della superficie agricola utilizzata regionale) ed interessa ben 148.127 aziende (43% del totale) che producono tra l’altro 5 oli extravergine DOP e 1 IGP Olio di Puglia. L’olivicoltura pugliese è la più grande fabbrica green del Mezzogiorno d’Italia – ricorda Coldiretti Puglia – con 60 milioni di ulivi, il 40% della superficie del Sud, quasi il 32% nazionale e l’8% comunitaria ed un valore di 1 miliardo di euro di PLV (Produzione Lorda Vendibile) di olio extravergine di oliva.
I consumi delle famiglie italiane di olio d’oliva – conclude Coldiretti Puglia – sono in crescita sull’onda del successo della Dieta Mediterranea proclamata patrimonio culturale dell’umanità dall’Unesco con più di 8 italiani su 10 (82%) cercano sugli scaffali prodotti Made in Italy per sostenere l’economia ed il lavoro del territorio, per questo non sono più rinviabili interventi strutturali di ammodernamento e sostegno del settore olivicolo – oleario.