LECCE – C’è una lettera inviata da uno studente al Magnifico Rettore, al Direttore Generale e a tutti i componenti del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione dell’Università del Salento che spiega con chiarezza il difficile momento che sta attraversando l’ISUFI, una scuola di alta formazione di impronta interdisciplinare e di respiro internazionale. Gli iscritti a questa particolare scuola studiano e si preparano in laboratori di ricerca che vantano riconoscimenti di eccellenza in campo internazionale. Eppure anche l’Isufi sembra vivere una fase calante: la gestione della Scuola da parte dell’amministrazione centrale dell’Ateneo desta qualche perplessità.
L’attacco della lettera è ironico-polemico: “Sono uno studente dell’Università del Salento e allievo della Scuola Superiore ISUFI, quella ai più nota solo come l’ISUFI, una sorta di entità non ben definita che cerca sempre di sottrare risorse all’Ateneo, insomma quella cosa sulla quale si discute spesso in Senato e CDA, ma su cui si rinviano le decisioni. Mi piacerebbe, attraverso questa lettera, cercare di farvi capire la reale importanza per l’Università del Salento di ‘quella cosa lì'”. Insomma, per qualche studente, chi sta ai piani alti non ha ben capito quale risorsa ha tra le mani e tratta il rilancio della Scuola come un problema secondario.
“Essere allievo di una scuola superiore universitaria mi permette di studiare in completa tranquillità economica e di avere un percorso universitario molto più ricco di quello dei miei colleghi di facoltà, grazie alla didattica interna alla scuola – continua la lettera – A questi diritti corrispondono altrettanti doveri e quindi devo essere un po’ ‘secchione’: avere almeno 24 ad ogni esame, una media del 27 e conoscere molto bene l’inglese e un’altra lingua a scelta tra tedesco e francese. In Italia, le scuole superiori universitarie permettono di valorizzare i migliori studenti di ciascun ateneo al quale sono collegate, si pensi alla Normale e al Sant’Anna di Pisa, alla Galileiana di Padova, allo IUSS di Pavia, al Collegio di Bologna e alle Scuole Superiori di Udine, Catania e Macerata. Conosco tanti miei amici che sono andati a studiare in queste città esclusivamente per essere allievi della rispettiva scuola superiore ed è stato così anche per alcuni miei colleghi dell’ISUFI non pugliesi. Ora, io mi chiedo come possa attrare studenti da tutta Italia una scuola superiore universitaria ostacolata dal suo stesso ateneo. Un ateneo che continua a sottrarre risorse economiche di cui la scuola ha diritto riducendo l’FFO a essa destinato. Come può attrarre studenti da tutta Italia una scuola superiore universitaria che è costretta a far vivere i suoi allievi in delle foresterie, non solo con posti insufficienti per tutti, ma persino in cattive condizioni strutturali e igieniche, calde d’estate e fredde d’inverno, piene di polvere, di insetti e di rettili, senza un servizio di lavanderia, senza spazi comuni in cui vivere a pieno la collegialità? Come può attrarre studenti almeno da tutta Italia un ateneo che non permette alla propria scuola superiore di utilizzare i fondi di un accordo di programma ministeriale per completare la sua nuova sede?”.
La situazione è critica già da tempo, dalle testimonianze che giungono in redazione. Per lo studente, che ha intenzione di fare “critica costruttiva”, sono “ridicoli i continui rinvii per il completamento del College della Scuola Superiore ISUFI. “Non si può continuare a far vivere i migliori studenti della propria università nelle suddette condizioni quando la nuova sede è ormai pronta. Ha poco senso rinviare il trasferimento presso quest’ultima solo perché si deve decidere riguardo a banali spese di fognatura, di cartellonistica o per il servizio di pulizie. Permettetemi di aggiungere con ironia: fino a quando continuerete ad abusare della pazienza degli allievi della Scuola Superiore ISUFI? Dovremmo essere le eccellenze dell’Università del Salento, ma ho purtroppo l’impressione di essere trattato come l’ultima ruota del carro. Reputo infine assurdo che professori ordinari, con dottorati, master, formazione presso prestigiose università e decine e decine di pubblicazioni scientifiche, non riescano a comprendere l’importanza di sostenere la Scuola Superiore ISUFI per favorire lo sviluppo e la crescita dell’Università del Salento. Non parlo esclusivamente degli aspetti economici, ma ritengo sia molto importante che tutti i docenti della nostra università contribuiscano a migliorare la didattica della scuola e desiderino esserne parte.
Credere nella Scuola Superiore ISUFI vuol dire credere in una Università del Salento migliore. Sono salentino, ho fiducia nel mio territorio e sono rimasto a studiare a Lecce per l’ISUFI, tuttavia la gestione di questa da parte dell’amministrazione centrale mi scoraggia e inizio a desiderare fortemente di andare via dall’Unisalento e come me, credo anche tutti i miei colleghi della scuola. Vorrei che rifletteste su ciò che vi ho detto, ma quello che mi piacerebbe di più è una stretta collaborazione tra Scuola Superiore ISUFI e amministrazione centrale per il bene di tutti. Io immagino l’ISUFI come una solida locomotiva che traina tutta l’Unisalento ad alta velocità: non permettete che diventi un vagone scassato che è solo di peso”.
Gaetano Gorgoni