LECCE – Nelle scorse ore Zara è tornato a casa con un nulla di fatto: la sua strategia, che punta ad aprire tre nuovi corsi per far lievitare iscritti e risorse, sta incontrando qualche ostacolo. La seduta del CURC (Comitato Regionale di Coordinamento della Regione Puglia) per deliberare sui nuovi corsi di laurea è stata aggiornata alla seconda metà di gennaio. A spiegarci i motivi della scelta è il rettore dell’Università di Foggia, Maurizio Ricci: «Anche se è vero che c’era qualche perplessità del Nucleo di Valutazione salentino, il rinvio è dovuto esclusivamente al nuovo decreto AVA, che tra l’altro ridimensiona la valutazione del NVA. La nuova scadenza è il 3 febbraio per concludere l’iter. La nuova riunione è prevista nella seconda metà gennaio, perché dobbiamo avere il tempo di studiare meglio il decreto».
Il CURC è l’organo di controllo e indirizzo che coordina e mette in relazione politiche e strategie dei cinque Atenei pugliesi e che ha tra gli obiettivi di monitorare l’offerta formativa perché sia credibile e sostenibile: è costituito dai rettori di Foggia, Bari (Aldo Moro e Politecnico), Lecce, Lum Jean Monnet, dai rappresentanti degli studenti dei cinque Atenei e dai delegati regionali. L’Università del Salento punta su tre nuovi corsi triennali: il DAMS (presentato dal Dipartimento Beni Culturali), il corso di laurea per Manager della filiera turistica (presentato dal Dipartimento di Economia) e il Corso di Laurea in Enologia e viticoltura (presentato dal Dipartimento di Scienze). Tutti i corsi sono stati fortemente sostenuti dall’amministrazione come percorsi eccellenti, utili al territorio e sostenibili. Su questo ha qualche perplessità il Nucleo di Valutazione dell’Unisalento: nel documento di questo organo emerge una valutazione piuttosto severa sulla fattibilità a sostenibilità dei tre corsi.
Il verbale del Nucleo di Valutazione del 30 novembre 2016 è piuttosto allarmante: il Corso di laurea DAMS (arti, musica e spettacolo) non sarebbe affatto sostenibile perché mancherebbero i docenti di discipline caratterizzanti e anche docenti delle discipline di base negli anni successivi a causa del pensionamento di alcuni docenti. Il rischio è di ritrovarsi tra un paio d’anni in difficoltà, visto che per questo nuovo corso si utilizzano docenti di Archeologia. La cosa curiosa, che apprendiamo leggendo la relazione del NVA, è che mancherebbero docenti che insegnino materie caratterizzanti il percorso di studi, discipline legate allo spettacolo, cinema, teatro e musica: senza contare che, se dovessero mancare collegamenti forti al mondo del lavoro (produzioni teatrali e cinematografiche per stage e altro), si trasformerebbe nell’ennesima fucina di disoccupati. L’Università del Salento ha un solo docente che si occupa di Musicologia. Mancano figure specializzate.
D’Altra parte, qualche anno fa, il compianto professore Gino Santoro, docente di Storia del Teatro, aveva progettato un percorso analogo, che finì male: secondo alcune indiscrezioni, pare che proprio Zara, allora delegato alla didattica, lo bloccò perché insostenibile per mancanza di docenti. Da allora non è cambiato molto. Si legge nel progetto che le materie caratterizzanti sono sostituite da laboratori esterni (perché l’Università non ne è provvista), che dovrebbero essere realizzati con l’aiuto della Regione Puglia, senza però avere in mano alcun impegno formale dell’ente e senza ancora avere alcuna convenzione in mano con gli esterni che dovrebbero fornire la didattica laboratoriale.
Il giudizio del Nucleo di Valutazione esprime perplessità anche per quanto riguarda il corso di manager della filiera turistica (proposto dal Dipartimento di Economia): vengono messi in luce un carico didattico eccessivo e un limitato numero di docenti. Non va meglio per il corso di Viticoltura ed Enologia. Manca la convenzione con gli Atenei di Bari e salentini coinvolti nel progetto (non è chiaro quindi se c’è la copertura delle docenze: ci sono numerosi insegnamenti da coprire); risulta un carico eccessivo di ore erogate; il dipartimento di Matematica e Fisica non ha dato parere positivo all’attivazione del corso (perché sarà interessato da numerosi pensionamenti). «La copertura di gran parte delle attività formative di base e caratterizzanti – si legge nelle proposta – viene assicurata da professori ordinari e associati o ricercatori dello stesso SSD dell’attività di riferimento (appartenenti alle tre università: Salento, Bari, Foggia)». In realtà tutte le discipline di base sono tenute da leccesi mentre quelle caratterizzanti da baresi (Foggia non partecipa, ma nessuno ne ha cancellato il nome).
Insomma, anche in questo caso si punta su docenti che non appartengono a Unisalento con ulteriori difficoltà sul piano della sostenibilità economica e dell’organizzazione. Poi, è strano che un corso che ha avuto il parere negativo del Dipartimento di Matematica e Fisica, basato sulla collaborazione con l’Università di Bari, non abbia ancora un documento ufficiale che renda sicura la convenzione tra le due università. Tutt’e tre i corsi hanno gli stessi problemi: gli incontri con gli stakeholders (gli interessati all’iniziativa) sono stati più momenti di promozione dei corsi che di organizzazione, perché i docenti specializzati nelle nuove materie scarseggiano e le aule e i laboratori non sono sufficienti. Alcuni plessi già pronti non vengono aperti, forse per risparmiare qualche spicciolo.
Alcuni rappresentanti degli studenti sono perplessi per l’attivazione di questi tre nuovi corsi: non convince la mancanza di spazi e docenti e preoccupano i problemi finanziari. «Non ci sono aule per gli attuali corsi, figuriamoci per le novità – spiega uno studente – Si attivano corsi ibridi: stessi docenti e stesse materie con un altro nome. Sembra un inganno». Poi, c’è chi tra i docenti nutre molte perplessità sulla sostenibilità finanziaria, perché si prevedono contratti all’esterno e supplenze ai ricercatori dell’Università, che devono essere retribuiti per legge. Eppure il bilancio non sembra offrire un quadro sereno: le assunzioni sono bloccate ed è stato sforbiciato tutto il possibile (come lamentano gli studenti della Link in un comunicato pubblicato ieri). Le perplessità e i punti interrogativi si stagliano come onde pressanti sull’Università del Salento.
Gaetano Gorgoni
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