LECCE – Maria Montessori più di cento anni fa pubblicò un testo che diventò la base della pedagogia moderna (Il metodo della pedagogia scientifica applicato all’educazione infantile nelle Case dei Bambini): una vera e propria rivoluzione in cui il bambino non è schiacciato da un’educazione autoritaria, ma cresce ottenendo fiducia, acquisendo la capacità di gestire la propria libertà e confrontandosi con dei compiti importanti. Negli anni la scuola che nasce dai principi montessoriani ha affinato sempre di più le proprie conoscenze. In questo tipo di scuole professionisti esperti e specializzati insegnano ai bambini a stare a contatto con la natura e a prendersi cura delle piante e degli animali: i piccoli studenti vengono educati alla libertà, all’indipendenza, a confrontarsi con obiettivi sempre più grandi e a sviluppare i propri talenti.
È fondamentale l’équipe che segue i piccoli, ma ha uno ruolo centrale anche dall’ambiente, che dev’essere positivo e stimolante. I bambini devono imparare facendo, mettendosi in gioco, dentro classi non troppo numerose dove possono essere seguiti passo dopo passo. All’Oxford, scuola nota nel Salento per il suo respiro internazionale, si utilizza il metodo Montessori. Abbiamo voluto approfondire i vantaggi di questo sistema educativo con la direttrice Montessori, Anna Grazia Buttazzo (per chi volesse vedere il video basta cliccare sull’immagine ndr).
La scuola Oxford applica il metodo Montessori: quali sono i vantaggi?
“Questo metodo si differenzia dal metodo tradizionale per tre punti fondamentali: ambiente, materiale di sviluppo e bambini. L’ambiente è a misura di bambino: è il seme di tutte le discipline, dove troviamo vita pratica, educazione sensoriale, educazione per lo sviluppo della mente matematica, educazione per lo sviluppo del linguaggio ed educazione cosmica (che abbraccia storia, geografia e scienze). ‘Il bambino con il metodo Montessori diventa il protagonista della sua educazione in un ambiente di apprendimento’ – dice Maria Montessori”.
È una scuola che mette al centro l’alunno…
“Il bambino è al centro di tutto: Maria Montessori proprio per questo abolisce cattedra, sedia alta, perché chi deve stare comodo è il bambino. ‘Immaginatevi voi adulti in un paese di giganti, dove anche per sedersi bisogna chiedere aiuto a un gigante – spiegava la Montessori – Non è giusto mettere il bambino in un ambiente di adulti’. Lei chiamava la scuola casa dei bambini, perché dev’essere a misura di bambino: quest’ultimo diventa il protagonista della sua educazione in un ambiente di apprendimento. L’altro punto forte del metodo è il materiale di sviluppo: è fondamentale per lo sviluppo cognitivo del bambino. Si tratta materiale strutturato che può essere usato solo da una docente specializzata. Le docenti che lavorano nella nostra scuola non solo devono avere le abilitazioni richieste dal Miur, ma anche il titolo di differenziazione didattica Montessori, quindi una specializzazione”.
Questo è un punto importante: il metodo Montessori non si può improvvisare…
“Giusto. Infatti voglio ribadire che noi siamo una scuola convenzionata con l’Opera Nazionale Montessori. Io sono un formatore dell’opera nazionale Montessori: sono coordinatore scientifico nei corsi. Tutto quello che facciamo è sottoposto alla supervisione dell’Opera Nazionale Montessori. Siamo l’unica scuola privata del territorio con questa convenzione. Questo è fondamentale per noi che diamo la qualità ai nostri genitori. Le nostre docenti sono formate e supervisionate da me, che sono l’esperta e il supervisore: ho contatti diretti con l’Opera, che ci dà indicazioni dettagliate e precise sul nostro lavoro. Ci formiamo e ci aggiorniamo costantemente. Noi cerchiamo di mettere in pratica le direttive nazionali tutti i giorni con i nostri docenti”.
Questa scuola ha un’altra caratteristica importante: offre il tempo pieno alle famiglie…
“Certo, noi lavoriamo otto ore al giorno, dal lunedì al venerdì proprio perché insieme al Montessori abbiamo unito un altro pilastro fondamentale: l’internazionalità. Quindi, per dare tutti questi stimoli ai bambini, per specializzarli, abbiamo bisogno di un tempo pieno, dove i nostri piccoli fanno tempo scuola e non ‘dopo-scuola’ dalle 8.20 alle 16.20. Noi cerchiamo di dare, come dice Maria Montessori, gli stimoli giusti, al momento giusto, con le persone specializzate: questo è l’altro punto forte della Oxford”.
Una delle caratteristiche che ha dato notorietà all’Oxford è proprio il respiro internazionale: lo studio della lingua sempre centrale, fin dalla tenera età, vero?
“L’internazionalità parte dal nido: dagli studi fatti si è visto che i bambini che acquisiscono in questa fascia d’età la seconda lingua sono bambini con quozienti intellettivi superiori alla norma, perché sono abituati, come dice Maria Montessori, ad avere una mente assorbente. Quindi assorbono tutto e lo stimolo di una seconda lingua fa crescere il loro quoziente intellettivo. Questo lo vediamo tutti i giorni perché i nostri bimbi già in quarta e in quinta riescono ad acquisire non solo una lingua, ma a raggiungere il livello B1: siamo gli unici sul territorio a dare questa opportunità ai nostri bambini”.
La qualità dei vostri servizi è percepita dal territorio?
“Noi garantiamo la qualità e la nostra garanzia sono proprio i nostri genitori, che sono la vera grande pubblicità sul territorio. La relazione con i genitori è fondamentale: cerco di spiegare sempre il lavoro che facciamo. Da quando siamo aperti non abbiamo mai fatto un open day perché noi siamo aperti sempre a tutti. I genitori possono venire quando vogliono: troveranno sempre i loro bambini concentrati sul loro lavoro”.
Il lavoro nelle classi è un lavoro di squadra, vero?
“Sì, noi lavoriamo con specialisti a partire dal nido. Insieme alle docenti specializzate nel Montessori abbiamo degli specialisti per attività motorie, per la musica e nella scuola primaria abbiamo anche degli specialisti per ogni disciplina. Poi, c’è sempre una madrelingua che lavora con noi fin dall’asilo: le madrelingua, tra l’altro, sono formate per fasce d’età, quindi, ognuna lavora per quella particolare età”.
Dall’asilo alle scuole medie lo schema non cambia: l’alunno al centro in classi ‘sostenibili’, con numeri contenuti per permettere agli operatori di seguire tutti in modo attento.
“Stiamo attivando anche questa nuova fascia, dagli 11 ai 14 anni, e devo dire che i risultati positivi si vedono già. Il nostro punto di forza è la formazione continua ai nostri decenti: una squadra lavora dietro a ogni alunno”.