Salvatore Trinchese è un nome che tutti nel Salento conoscono perché associato ad una delle principali vie del passeggio leccese, arteria di collegamento pedonale tra Piazza Sant’Oronzo e Piazza Mazzini, tra passato e presente, percorsa ogni giorno da migliaia di persone.
Salvatore Trinchese nasce a Martano in un giorno di primavera del 1836, il 4 aprile per l’esattezza, la sua famiglia era tutt’altro che benestante, ma il padre, un uomo attento, colse subito in quel figlio un’attitudine allo studio che lo avrebbe portato lontano dal lavoro nei campi, così anziché ostacolarlo, si impegnò per accompagnarlo anche finanziariamente lungo il percorso di studi, tanto da potersi permettere l’iscrizione presso uno dei più rinomati collegi salentini, il Reale Collegio San Giuseppe presso i Padri Gesuiti, dove i rampolli della borghesia si preparavano per il loro ingresso nell’alta società.
Terminato il quinquennio, Trinchese abbandonò il Salento per studiare Medicina e Chirurgia a Pisa, dove conseguì la laurea nel 1860 e da lì partì alla volta della Francia grazie ad una borsa di studio, ma le cose in Francia non andarono come previsto perché terminato il fondo della borsa di studio non riuscì a trovare un lavoro che gli permettesse di mantenere uno stile di vita dignitoso, tanto che fu costretto a tornare in Italia dove ebbe maggiore fortuna in quanto fu vincitore di Cattedra prima a Genova e poi a Bologna.
La svolta nella carriera arrivò nel 1880 grazie a Francesco De Sanctis che lo volle a Napoli dove gli fu affidata la cattedra universitaria di Anatomia Comparata. Furono anni intensi, fece carriera diventando Rettore dell’Università e mantenendo la posizione per due mandati, avendo così la possibilità di attuare il suo piano di riforma universitaria adeguandosi all’esempio dei più prestigiosi atenei europei.
Sempre a Napoli fu direttore del museo che oggi porta il suo nome.
Erano gli anni in cui l’Italia tutta, da Nord a Sud vibrava di interesse politico e Salvatore Trinchese non restò indifferente, si avvicinò all’ideologia della democrazia riformista e scese attivamente in campo come consigliere comunale, non fu un mandato semplice da gestire perché il suo animo poco incline all’obbedienza causò spesso preoccupazioni e discussioni all’interno del partito, ciò nonostante, nel 1890 ebbe l’opportunità di puntare al Parlamento, ma preferì rinunciare.
Di Salvatore Trinchese sono arrivati a noi molti scritti, frutto di studi e ricerche accurate di cui amava pubblicare i risultati raccogliendoli in opuscoli.
Oltre alla carriera di docente e politico, portò avanti con successo i suoi studi dei molluschi gasteropodi, la sua città natale gli ha reso onore erigendo un monumento davanti al Municipio e titolando a lui un istituto superiore.
La morte per difterite avvenuta nel 1897, sicuramente interruppe un cammino che avrebbe potuto offrire ancora molto al Salento.