A CIELO APERTO: UNA NUOVA LUCE PER TUTTI I LETTORI
Cade come un tuono sulla città di Lecce la nuova opera del giovane scrittore di San Donato di Lecce Edoardo Francesco Taurino. “A Cielo Aperto” è il titolo della tredicesima pubblicazione dello scrittore, un’opera teatrale che va ad aggiungersi agli altri bellissimi titoli e a far splendere di ancor più luce i successi letterari per i quali ricordiamo il giovanissimo autore, il quale, però, come vedremo tra poco, non è stato lasciato solo nel compimento della stessa. A partire dalle prime pubblicazioni lo vediamo protagonista di emeriti premi quali il “premio Internazionale Dostoevskij”, il “premio internazionale Dante Alighieri” dell’accademia dei Bronzi, il “premio Internazionale Dante Alighieri – l’ora che volge il disio”, ed il premio internazionale di Poesia dell’università Bocconi di Milano.
Non nasce dunque da improvvisazione quest’ultima opera dello scrittore ma è il compimento di un percorso di studi, letture e scritture che si condensa proprio nella stessa.
Non nuovo al genere letterario teatrale, esordisce infatti con l’opera “Ivanovich e Kamala” a cui questa segue. Un’opera che tratta di destino la prima, il quale sembra proprio compiersi in quest’ultima. A colpire come un tuono la città di Lecce, ed anche gli occhi ed il cuore dei lettori, è anche la splendida Veronica, la quale si presenta sin da subito come protagonista indiscussa insieme a Bartimeo, partecipe con lei degli accadimenti di questa storia che si compie sotto tutte le costellazioni del Cielo. Questi due nomi richiamano all’attenzione due storie evangeliche importantissime: il perdono della donna dinanzi al popolo da parte di Gesù e la guarigione di un cieco lungo la via di Gerico. L’opera di dischiude in 5 atti, i quali riportano il lettore duemila anni prima di Cristo, quando Abramo riceve la promessa di una discendenza, portandolo poi accanto ad Isaia, nel 700 a.C. nel momento in cui scrive uno dei suoi passi più belli (Is 43,1): “Non temere, perché io ti ho riscattato,
ti ho chiamato per nome: tu mi appartieni”; per poi arrivare alla nascita di Bartimeo e Veronica, i quali, incontratisi in un giorno, da innocenti bambini, inizieranno e vivranno la loro vita, descritta e raccontata dallo scrittore, ignari l’uno dell’altro fino al giorno del loro secondo incontro nel quale il passato riprende nuova vita e significato. Un intero atto è dedicato alla loro vita in solitaria, ed un intero atto è dedicato al loro incontro, il quale verrà suggellato nel suo significato da un incontro più grande: quello con Gesù di Nazareth. Solo dettagli, questi, dinanzi ad una storia che si scandisce per più di ottanta scene piene di immagini, disegni, poesie, monologhi e dialoghi, tra I quali ci viene dato camminare insieme a Bartimeo e Veronica, e non tanto per dire. Le scene sono infatti accompagnate da una descrizione temporale e spaziale che richiama le vere costellazioni ed i veri fenomeni celesti del suddetto tempo. Il libro è accompagnato da un appendice e delle note con disegni per spiegare nel dettaglio e dimostrare come sia possibile ciò. Se il giovane autore è stato in grado di descrivere in parole la bellezza di Veronica e le vicissitudini di tutti i protagonisti, occorre dire e sottolineare anche che è stata un’altra mano a donare il volto a Veronica, la quale vediamo risplendere sulla copertina e di cui leggiamo e vediamo all’interno disegni e parole. Irene Cagnazzo è l’artista che si cela dietro la stupenda Veronica, venticinquenne originaria di San Pietro Vernotico dedita sin da piccola all’arte grafica ed alla body art. La giovane ragazza ci ha donato i disegni che Veronica compie nel libro, ma non solo. Irene ci dona anche una sua immagine veritiera: all’interno dell’opera è infatti presente una foto di body art rappresentante Veronica che disegna sul suo petto l’occhio di Dio, sempre vicino al cuore dei suoi figli. Quest’opera caduta come un Tuono dal Cielo ci fa dono dunque di una nuova luce nel mondo del disegno, Irene, di cui ci aspettiamo sicuramente di sentir parlare di nuovo. Un’accoppiata vincente quella dei due giovani artisti che ci permette di comprendere le vicissitudini umane attraverso immagini e parole. Proprio ciò che si rispecchia in ciò che possiamo leggere e sentire in questa stupenda storia: “Veronica disegna, sogna e scrive. Bartimeo scrive: opere, canti e poesie”. Questo ci dice, infatti, il giovane autore riguardo Veronica e Bartimeo. Non solo, in un’analisi attenta possiamo vedere come le storie dell’uno e dell’altro siano inevitabilmente legate ad una tragedia e ad un problema, situazioni inevitabili dinanzi all’umano vivere. Ci dice ancora l’autore che entrambi hanno una croce da portare, al pari di un dono da far brillare, e proprio attraverso la struttura caratteriale dei due personaggi ci fa comprendere quanto la parola presente nel Vangelo sia vera. Non a caso l’opera termina durante la scena della crocifissione, la quale porta a compimento un disegno che il protagonista ben prepara lungo tutta l’opera, per il lettore attento, tassello dopo tassello. Non abbiamo paura di dire questo, poiché non è nulla in confronto allo scoprire lo stesso, leggendo l’opera.