COPERTINO (Lecce) – Marco Petrovici, il protagonista di Malbianco, ha quarant’anni e vive a Berlino, quando all’improvviso, un giorno, inizia a svenire. Per scoprire l’origine di questi suoi disturbi e ritrovare un po’ di pace, decide di tornare in Puglia, dai genitori ormai anziani che vivono immersi in un bosco di querce e leccinella campagna tarantina. Schiacciato dai sensi di colpa per non essere il figlio che Use e Tonia speravano, si ferma nella casa di famiglia per occuparsi di loro, ma allo stesso tempo si convince che le cause del suo malessere vadano cercate nella memoria sepolta di quel loro cognome cosí strano. A partire da un ricordo d’infanzia dai contorni fumosi – un balordo un po’ troppo famigliare che suona il violino sotto la neve di Taranto -, con l’aiuto di zia Ada, della letteratura e della storiografia, della psicoterapia e di un diario ritrovato non per caso, Marco cura il «malbianco» che opprime la sua famiglia. Facendosi largo tra reticenza e continue omissioni, scopre la vita segreta della bisnonna Addolorata, trovatella e asinaia, e ricostruisce le vicende di nonno Demetrio e di suo fratello Vladimiro, entrambi reduci di guerra, una guerra combattuta e patita in modi molto diversi. Chi sono davvero i Petrovici? Da dove arrivano? E cosa c’entra con loro un’antica ninna nanna yiddish che inconsapevolmente si tramandano da quasi cent’anni? Questa è la parabola di chi rivolge lo sguardo dietro di sé, alle proprie origini piú profonde, per vivere il presente e immaginare un futuro libero da quel malbianco che nasconde la vera essenza delle persone. Raccontando la frenesia e i turbamenti di un protagonista consumato dalla storia che si porta addosso, Mario Desiati ci consegna il suo romanzo piú lirico, inquieto, ambizioso e maturo.
A porgere I saluti a Mario Desiati sono il dott. Vincenzo De Giorgi (Sindaco della Città di Copertino) – Dialogano con l’Autore: Mariapia Greco (Presidente dell’Associazione Pro Loco APS ‘F. Verdesca’ di Copertino) e Chiara Agagiù (Dottore di Ricerca – Unisalento).
Chi è Mario Desiati, l’autore di questo splendido romanzo che si snoda tra memoria, psicanalisi, idillio, ritorno alla natura, alle proprie origini, e capace di costruire una sorta di cattedrale intorno alle vicende familiari ed a tutto ciò che le accompagna.
Desiati è cresciuto a Martina Franca occupandosi di cronaca politica e sportiva su giornali locali tra cui «Il Corriere della Valle d’Itria». In seguito alla laurea in Giurisprudenza conseguita a Bari nel 2000 ha lavorato in uno studio legale e pubblicato saggi sulla responsabilità civile. Nel 2003 si è trasferito a Roma, dove è stato caporedattore della rivista «Nuovi Argomenti» ed editor junior della Arnoldo Mondadori Editore. Dal 2008 a ottobre 2013 si è occupato della direzione editoriale di Fandango Libri confluita oggi nel gruppo indipendente Fandango editore. Ha scritto e pubblicato poesie, antologie, saggi e romanzi. Collabora con «La Repubblica» e «L’Unità». Da un suo romanzo è stato tratto il film Il paese delle spose infelici.
Ha pubblicato, tra gliatri libri, Neppure quando è notte (peQuod, 2003), Le lucigialle della contraerea (Lietocolle, 2004), Vita privata e amore eterno (Mondadori, 2006, premio Paolo Volponi per l’impegno civile), Il paese delle spose infelici (Mondadori, 2008), Foto di classe (Laterza 2009), Candore (Einaudi, 2016). Il suo Ternitti (Mondadori, 2011) è entrato a far parte della cinquina dello Strega.
Nel 2022 ha vinto il Premio Strega con il romanzo Spatriati (Einaudi 2021). Sempre per Einaudi pubblica Malbianco (2025).
Questa sera a partire dalle 18:30 nel Convento delle Clarisse ,nella giornata universale della poesia l’omaggio di Desiati , con il suo affascinante testo, ai poeti, alla Città del Santo dei Volied a tutti coloro che amano la scrittura in versi!