LECCE – Attentato o bravata? È avvolto nel mistero l’episodio che, nella serata di ieri, ha visto protagonista la nota penalista leccese Francesca Conte.
Ignoti hanno infatti piazzato e fatto esplodere un piccolo ordigno davanti alla porta del suo studio legale, in via Giuseppe Parini, nel centro di Lecce.
L’episodio è accaduto intorno alle 22.45 di ieri sera, quando tanti residenti hanno sentito il “botto” e si sono precipitati per strada, per capire cosa fosse accaduto. Che fosse stato preso di mira lo studio legale, tuttavia, si è scoperto soltanto stamattina, quando una collaboratrice della penalista ha raggiunto via Parini ed ha allertato la polizia.
I danni fortunatamente non sarebbero ingenti. Le indagini sono affidate alla polizia, che insieme al personale della scientifica ha eseguito una serie di rilievi, utili all’attività investigativa. Repertati anche alcuni residui dell’ordigno.
Ad agire, come è stato possibile accertare dalle riprese di alcune telecamere installate nella zona (una di esse è puntata proprio in direzione del portoncino d’ingresso del palazzo, sarebbe stata una sola persona: giunta a piedi in via Parini, avrebbe piazzato l’ordigno sul gradino dello stabile, per poi allontanarsi. Non è esclusa, nelle vicinanze, la presenza di una seconda persona.
Tra i recenti fatti criminali “seguiti” dall’avvocatessa leccese, il recente blitz “Vortice Deja vu” dei carabinieri: la Conte assiste infatti l’ex presidente del consiglio comunale di Squinzano, Fernanda Metrangolo, dimessasi qualche giorno fa.
Non si tratta della prima intimidazione subìta dalla penalista. Alcuni anni fa, infatti, nell’ambito del processo sull’omicidio di Peppino Basile, ricevette una lettera minatoria.