LECCE – Era stato accusato di aver tentato di stuprare l’ex concorrente del Grande Fratello, l’affascinante Sarah Nile, e aveva deciso di denunciare la 28enne con un passato da coniglietta di Playboy con l’accusa di diffamazione aggravata.
In giornata, però, Gianni Conversano, l’ex tronista leccese, ha rimesso la querela davanti al giudice Fabrizio Malagnino e il processo si è chiuso in una bolla di sapone.
“Abbiamo rimesso la querela perché ormai sono passati cinque anni da quando ho presentato denuncia e come spesso succede per le lungaggini dei processi il reato rischiava di finire in prescrizione e quindi archiviato”, rimarca Conversano.
“Inoltre in questo periodo sono oberato da impegni professionali importanti e preferisco lasciarmi alle spalle queste esperienze negative che hanno costellato il mio percorso mediatico nonostante l’offesa ricevuta rimanga molto grave”.
Conversano ha così deciso di rimettere la querela anche se sua volontà sarebbe stata quella di dimostrare la propria innocenza in un’aula di Tribunale.
L’ex tronista del programma “Uomini e Donne”, assistito dagli avvocati Tania Rizzo e Piero Mongelli, si era detto assolutamente ferito per quell’accusa cadutagli addosso anni fa. E nel processo si era costituito parte civile chiedendo un risarcimento di 50 mila euro per i danni morali e dell’immagine. Una somma che Conversano tenne a precisare “sarebbe stata devoluta ad associazioni benefiche che sostengono le donne vittime di violenza”.
Nile, assistita dall’avvocato Ladislao Massari e mai comparsa in Tribunale, era finita sul banco degli imputati perché raccontò agli altri inquilini della casa più chiacchierata d’Italia e davanti a milioni di telespettatori che Conversano tentò di violentarla.
Nonostante quel presunto tentativo di violenza non fosse mai stato denunciato, Conversano ritenne opportuno querelare la bella 29enne anche per tutelare la propria immagine “infangata davanti ai suoi stessi familiari”. Nelle scorse ore, però, l’epilogo inatteso di un processo concluso anzitempo con la volontà stessa della parte civile di non andare avanti. decidendo di rimettere la querela.
F.Oli.