LECCE/STOCCOLMA – Un progetto di cooperazione transnazionale per lo sviluppo rurale, uno stile di vita legato alle buone abitudini alimentari, amministratori lungimiranti e un gruppo di imprenditori appassionati. Sono stati questi gli elementi della missione appena conclusa in Svezia e che ha visto protagonisti 8 Gruppi di Azione Locale pugliesi, capofila il salentino Terra d’Arneo.
Il progetto LeaderMed ha il compito di promuovere e valorizzare la dieta mediterranea, patrimonio immateriale dell’Unesco, come stile di vita e si pone anche come veicolo per esportare il territorio oltre che i prodotti, di portare a conoscenza la cultura popolare che ha generato le tradizioni alla base dell’enogastronomia pugliese.
Un paniere variegato perché contenente più territori di un’unica regione; dal Salento alla Valle d’Itria alla Daunia, circa 400 chilometri di usi e costumi compongono un’identità regionale in grado, con le sue peculiarità, di interagire e confrontarsi sui mercati internazionali.
Alla missione di Stoccolma oltre al capofila Terra d’Arneo, hanno collaborato i Gal: Capo S. Maria di Leuca, Terra d’Otranto, Serre Salentine, Valle d’Itria, Terre del Primitivo, Le città di Castel del Monte e Alto Salento. Ad accompagnare il gruppo di lavoro tra amministratori e imprenditori è stato il responsabile operativo italo-svedese della Camera di Commercio italiana per la Svezia, Tony Marinilli. Con un intenso programma, i due giorni svedesi dal 9 all’11 novembre, sono stati ponte di interscambio tra culture sull’asse di mercati internazionali. L’esposizione evento LeaderMed presso “Sheraton Stockholm Hotel Tegelbacken” in cui è stata allestita la sala-postazioni da parte dei produttori che hanno presentato i loro prodotti ai buyer è stata preceduta dalla visita all’Istituto Italiano di Cultura “Italienska Kulturinstitutet C.M.Lerici”. Anche qui è stata presentata e richiesta la partecipazione a veicolare la Dieta Mediterranea come valore e come volano di sviluppo territoriale e anche qui è stata ribadita l’importanza di promuovere il territorio in tutta la sua interezza e peculiarità.
Di notevole interesse, per capire le dinamiche del mercato svedese, è stato l’incontro dei produttori appartenenti ai Gal nell’ambito dell’iniziativa “b2b” (Business to Business), con uno dei maggiori importatori di prodotti italiani in Svezia, Di Luca. Dai prodotti che trovano maggiore consenso al processo che genera la mediazione commerciale ai costi di importazione, gli imprenditori hanno avuto un quadro completo per poter operare all’interno del mercato.
Dell’enogastronomia italiana gli svedesi privilegiano i vini e da qualche anno guardano al meridione, dal primitivo al negroamaro ma non tutte le varietà presenti sul mercato italiano che si è affermato in seguito ad una buona strategia di marketing e che andrebbe allargata al resto d’Europa e in quei Paesi, come la Svezia, che apprezza la produzione italiana.
Per i prodotti alcolici in Svezia esiste il monopolio, il Systembolaget con 524 punti vendita in tutto il Paese. La produzione italiana è al primo posto delle importazioni con oltre 4 milioni e mezzo di litri di vino e di questi, al primo posto ci sono quelli pugliesi con 1 milione e 200mila litri, seguiti dal Veneto, dalla Sicilia, Toscana, Abruzzo, Marche, Piemonte, Trentino e Molise. Piacevole è stata la sorpresa per il presidente della cantina sociale di Copertino, Francesco Trono, nel gruppo di lavoro della missione svedese, che ha trovato il Copertinum esposto tra gli scaffali di un punto vendita del Systembolaget.
“Siamo qui per promuovere ciò che produciamo – ha commentato Trono – ma siamo anche mossi da un’antica passione per la nostra terra, per le nostre radici e per le tradizioni che ci legano ad un territorio capace di produrre eccellenze ma che per troppo tempo è stato relegato; vedere la nostra etichetta in vendita in un Paese così lontano mi emoziona e mi motiva a fare meglio”.
Il Copertinum è uno di quei prodotti salentini che prima di tutti, grazie all’intuizione del presidente Trono, è stato associato ad un luogo di interesse turistico. La stessa cooperativa, infatti, coltiva un vigneto nato nel 2013, sui bastioni del castello, secondo un antico progetto di giardino pensile. Un’iniziativa che ha già attirato l’interesse della stampa nazionale e internazionale che esporta il territorio e lo mette a disposizione del turismo enogastronomico come connubio per lo sviluppo economico.
L’incontro con l’ambasciatore italiano in Svezia, Elena Basile, che ha accolto una delegazione dell’intero gruppo, si è focalizzato proprio sull’importanza di includere per non precludere, di associare tutti i campi per lo sviluppo oltre a quello enogastronomico – turistico ma anche tecnologico. Una collettività per la quale la Puglia può competere più e meglio di altre regioni.
“Se abbiamo raggiunto gli obiettivi prefissi – ha commentato il presidente del Gal Terra d’Arneo, Cosimo Durante – lo verificheremo in seguito e faremo in modo che gli sforzi compiuti non siano vanificati. Abbiamo messo in piedi un ottimo gioco di squadra e abbiamo tessuto una rete, quella dei Gal che con il progetto LeardMed diventano sempre più protagonisti nell’esortare un territorio, grazie anche al coordinamento della regione Puglia nella persona di Giovanni Granatiero. Sentiamo la mancanza di un interlocutore politico istituzionale ma siamo fiduciosi, l’esperienza dei Gal deve proseguire. Attraverso essi abbiamo esplorato terre aggredibili e accessibili, le aziende sono ben organizzate e producono qualità con passione ed è per questo che ci muoviamo con tranquillità e dietro l’etichetta di un prodotto promuoviamo il territorio”.
M.Cristina Pede