CAVALLINO – I massimi esperti nella cura delle cefalee, dolore cronico e di altre patologie neurodegenerative hanno fatto il punto sulle terapie di ultima generazione nella Galleria del Castello, in via Mario Gorgoni. La scienza ha fatto passi da gigante: ora esistono macchine e tecniche rodate ed efficacissime. La differenza, come sempre, la fa l’uomo: l’équipe esperta unita a macchine di altissimo livello e precisione oggi permettono diagnosi e cure non più invasive e pericolose come in passato. Dolore cronico e cefalee non devono essere sottovalutate: i primi sintomi possono emergere nell’infanzia. Queste patologie possono portare a una vera e propria disabilità, oppure possono celare malattie più gravi. L’impatto socio-economico è pesantissimo: bisogna mettere in conto le giornate di studio e di lavoro perse e i costi per la collettività di diagnosi e terapie.
«In questi anni sono stati fatti notevoli progressi nella lotta al dolore cronico e alle cefalee, perché si tratta patologie molto frequenti che oggi trattiamo non più solo con le medicine: la stimolazione transcranica, ad esempio, non è più un trattamento alternativo, ma un trattamento che si associa alla terapia farmacologica, così come la somministrazione della
tossina botulinica per alcune forme particolari di cefalee – ha spiegato Rocco Liguori, direttore U.O.C. di Neurologia, ospedale Bellaria, Università di Bologna, Presidente della Società Italiana di Neurofisiopatologia (uno dei più importanti protagonisti del convegno, che ha relazionato sul dolore neuropatico e sui meccanismo fisiopatologici) – La diagnosi dev’essere effettuata da specialisti competenti, neurologi, tecnici esperti: la cefalea è un sintomo, ma può essere il segnale di patologie completamente diverse, quindi, richiede un approccio diagnostico differenziato».
Dunque, prima di tutto i medici consigliano una visita specialistica adeguata, dopodiché si può instaurare «un percorso diagnostico che può essere molto diverso e che racchiude uno spettro di interventi diagnostici, che vanno dagli esami radiologici, inclusa la risonanza magnetica, con delle sequenze adeguate, sino a esami strumentali di tipo neurofisiologico». Le nuove tecnologie, però, devono essere sempre associate ad un’équipe adeguata. Il convegno organizzato dallo Studio Radiologico Associato Calabrese di Cavallino, con il patrocinio dell’Ordine dei Medici, del Comune di Cavallino, della Società Italiana per lo Studio delle cefalee e della Società Italiana di Neurofisiopatologia, è stato anche un’occasione importante di confronto tra gli scienziati e i medici di fama internazionale presenti all’appuntamento cavallinese. L’intero ricavato è stato devoluto all’associazione Forlife Onlus, fondata da Alessandro Carriero, che realizza opere molto importanti nel mondo per i più bisognosi.
«La nostra è una realtà internazionale che si compone anche di una NGO in Kenya – spiega il fondatore della Onlus – Questi eventi servono anche per sensibilizzare alla solidarietà, grazie a Maria Luisa e Ruggiero Calabrese possiamo divulgare le ultime scoperte della scienza e fare contemporaneamente beneficenza. In questo convegno spieghiamo una cosa importantissima: senza una diagnosi adeguata, le terapie sono inefficaci. Qui avete il Centro Calabrese che si è attrezzato per le nuove sfide nel campo sanitario: tecnologie all’avanguardia e grandi competenze. Sono due elementi inscindibili. È sbagliato dare terapie senza diagnosi all’avanguardia: è la peggiore cosa che la medicina possa fare». Interessantissima è stata anche la lectio magistralis di un grande luminare, il professore Paolo Maria Rossini, direttore U.O.C. di neurologia Università Cattolica Sacro Cuore di Roma, che si è soffermato in particolare sulla stimolazione transcranica, tecnica che sarà utilizzata anche nel Centro Calabrese per la Cura del Dolore cronico e delle cefalee.
Questo tipo si stimolazione non invasiva nasce più di 30 anni fa: ne è stata fatta di strada prima di diventare un’efficacissima arma contro patologie gravissime. Già diversi anni fa, la corrente elettrica era utilizzata per stimolare il cervello. Poi, la tecnica si è affinata e i macchinari sono diventati più precisi. Le tecniche di neurostimolazione permettono di stimolare il tono dell’umore, la memoria e altro. Vengono stimolati i neuroni. «La stimolazione transcranica ha un ruolo centrale, oggi, nella diagnosi e terapia di tante malattie neurologiche – spiega il professore Rossini – Ci sono varie metodiche e tecniche, ma il succo finale è che si riesce con una notevole precisione a modulare l’attività e la eccitabilità dei circuiti nervosi che sostengono il sintomo. Riuscendo a modulare la loro eccitabilità, in linea teorica, si ottiene anche la riduzione della quantità, della durata e dell’intensità del sintomo stesso. Sono tutte tecniche che presuppongono un’elevata tecnologia nel produrre un’energia molto forte che dev’essere veicolata con una precisione estrema nelle zone del cervello che si vogliono raggiungere senza aprire il cranio».
Quindi, una tecnica non invasiva, che è applicata anche a livello ambulatoriale: il paziente si sottopone alla seduta di stimolazione transcranica, fa il suo trattamento e ritorna a casa. «Per raggiungere quest’obiettivo ci vuole una presenza umana con un’esperienza particolarmente rigorosa – puntualizza il professore – Quando si inietta energia nel cervello, c’è il rischio di attivare risposte patologiche, quindi è necessario che le macchine siano gestite da una squadra di esperti all’altezza».
Secondo il luminare della Cattolica di Roma, collegare le varie terapie è importante: anche la psicoterapia ha un ruolo fondamentale, con tutta una serie di percorsi mindfullness. Il convegno sul dolore cronico e cefalea si è concluso con la tavola rotonda che ha visto la partecipazione di varie figure specialistiche tra cui il neurochirurgo Giovanni Caggia, la radiologa Marialuisa Calabrese e la psicoterapeuta Silvia Perrone presidente dell’associazione di Psicologia Cognitiva Integrata di Lecce. Quest’ultima ha ribadito l’utilità dello psicologo in questo tipo di patologie. La persona affetta da dolore cronico spesso vive una condizione invalidante tale da compromettere le normali attività quotidiane. È solito rilevare in questi casi complicanze di tipo psicologico come disturbo dell’umore, depressione, ansia e altre condizioni di disagio e sofferenza emotiva. L’approccio integrato, multidisciplinare e multiprofessionale è determinante nell’avere cura della persona in tutta la sua complessità oltre che avere cura della malattia. Si parla di approccio centrato sulla persona come necessario a garantire un miglioramento della qualità di vita. C’è stato il tempo, durante la pausa, di ascoltare la raffinatissima performance dell’Orchestra di Flauti “Fortunae Flautus” del Conservatorio Tito Schipa di Lecce, diretta dal maestro Luigi Bisanti, musicista di spessore internazionale, che oggi collabora con il gruppo Harmonium, Dipartimento Scuola Superiore di Musica Classica a Lecce. L’ensemble fondato dal maestro si è esibito in varie sale da concerto con un repertorio che spazia in un arco storico che va dal Rinascimento fino alla musica dei nostri giorni.
Tra i tanti argomenti, nel convegno cavallinese sono stati affrontati, con esperti del settore, i problemi delle cefalee in età evolutiva, terapia del dolore, fibromialgia (patologia che colpisce in Italia due milioni di persone) e uso terapeutico della cannabis nel dolore cronico, che, come ha spiegato più volte il neurochirurgo Giovanni Caggia, ha una funzione antinfiammatoria, antidolorifica con effetti collaterali lievissimi.
«L’idea è sempre e comunque quella di centralizzare le necessità di ogni singolo paziente creando percorsi di diagnosi e cura grazie alla collaborazione di un team di medici specialisti, infermieri, tecnici e amministrativi adeguati – ha spiegato Maria Luisa Calabrese – Attraverso questi grandi eventi di divulgazione scientifica vogliamo spiegare ai salentini che la tecnologia all’avanguardia e le grandi competenze sono a disposizione del territorio». Stimolazione transcranica con macchinari all’avanguardia, come Magstim Super Rapid 2, sono nel Centro Calabrese di Cavallino: è tutto pronto per scrivere una nuova pagina nella lotta alle cefalee e al dolore cronico anche in Puglia.