In campionato dovà essere un altro Lecce perchè quello visto contro il Crotone è deficitario sotto molti aspetti: deficitario nella prestazione dei singoli (condizione fisica?), deficitario caratterialmente e anche nell’assetto complessivo (assimilazione carente del dettato tattico?).
E’ coppa Italia, siamo daccordo, ma subire un netto 0-2, in casa, da una squadra di categoria inferiore, non sembra essere il miglior viatico per la serie “A” che prende il via tra sette giorni.
LA PARTITA
Due punte e un rifinitore per il reparto avanzato; un mastino rubapalloni (Obodo) e due ad arginare e ripartire a centrocampo; due centrali e due esterni per la difesa e un portiere: per l’esordio in coppa Di Francesco ha presentato questo Lecce.
L’avvio del Lecce è prudente( capiremo più avanti che si tratta di un eufemismo), il Crotone appare spigliato e vivace .
Carrozieri deve uscire per infortunio dopo appena dieci minuti, entra Brivio come esterno mentre Tomovic va al centro. Eusebio osserva, suggerisce, ma di certo non è soddisfatto della prestazione che i suoi uomini stanno esprimendo nonostante qualche rara ed incompiuta ripartenza che interrompe le iniziative calabresi che sfiorano il vantaggio al 20°.
Di Michele, ma non è il solo, non è in serata di grazia, il dialogo con Corvia è tutto un “vorrei ma non ci riesco”, Piatti va a sprazzi, Obodo e Strasser svolgono il compitino, di luce se ne vede poca. Chi lavora alacremente è Julio Sergio: niente di straordinario, intendiamoci, ma tra i due portieri il più sollecitato è lui. Il Crotone fa la sua buona partita: ordinato, vivace, propositivo e manovriero nonostante la differenza di categoria che tuttavia in campo non si nota, anzi, è proprio il Crotone ad andare disinvoltamente in vantaggio allo scadere della prima frazione.
No! Eusebio non può essere soddisfatto, tuttaltro; figurarsi se possono gioire gli oltre ottomila sugli spalti.
Delle due una: o il Crotone è squadra di fenomeni o il Lecce è talmente prevedibile, imballato, incartato da farlo apparire tale. Accade così che arrivi il raddoppio e con esso lo sconcerto tra i tifosi che tuttavia inneggiano senza sosta. Esce Ferrario ed entra Ofere; Giacomazzi va a fare il centrale con Tomovic, più tardi Falcone rileverà Corvia. Il Crotone gestisce il vantaggio e il Lecce spinge ma lo 0-2 non si schioda.
La partita si trascina così fino al 94° con qualche reciproco sussulto e niente più, salvo qualche sparuto fischio dagli spalti.