E’ l’ultimo film di Gipi, pseudonimo di Gian Alfonso Pacinotti, noto fumettista, illustratore e cineasta italiano, ispirato ad una storia realmente accaduta nel 1997 quando ancora all’inizio della sua carriera l’autore ricevette la lettera di un suo fan che si dichiarava quindicenne e che esprimendo ammirazione e amore per i suoi disegni e le sue storie gli chiedeva una dedica con scritto “A Francesco”.
Nel 2017, Pacinotti ha scoperto che questo fan aveva continuato a scrivere nell’arco di vent’anni, a tanti altri fumettisti chiedendo sempre la stessa cosa, con una lettera simile e spacciandosi sempre per un eterno quindicenne. A questo punto Gipi comincia insieme ad altri colleghi, la ricerca del piccolo fan che nel frattempo è sicuramente cresciuto nel corpo ma probabilmente è rimasto nella mente un adolescente che vive nel mondo fantastico delle vignette e dei fumetti e va in giro munito di spray, matite e cartoncini per favorire l’opera dei suoi idoli qualora dovessero fargli una dedica o un autografo.
Proprio intorno a questo misterioso e stravagante personaggio che nasconde la propria identità dietro bugie e inganni viene costruito un film a metà strada tra un documentario “On The Road” e una commedia riflessiva sul bisogno di raccontare una storia ad ogni costo, anche a dispetto della privacy, e su cosa significhi vita privata in un mondo in cui tutti siamo iperconnessi e spesso vittime di un atteggiamento narcisistico che ci spinge ad esporre e rendere pubblica la nostra vita intima. Gipi affronta anche il tema di una generazione che si rifiuta di crescere o che non riesce a farlo. Non mancano aspetti psicologici e pedagogici, come nelle scene in cui tutti i fumettisti dovrebbero prestare ascolto e assecondare le richieste del loro “piccolo fan”. Il film è alquanto atipico ma comunque visionario, originale, diretto e comico.
Francesco Stomeo