Il testimone invisibile, la cui uscita è prevista il 13 dicembre 2018, è un film genere thriller, diretto dal maestro Stefano Mordini, ha come protagonisti Riccardo Scamarcio, Miriam Leone, Fabrizio Bentivoglio e Maria Paiato. Questo film è il remake di un film spagnolo di grande successo, del 2016, Contratiempo vale a dire Contrattempo, diretto da Oriol Paulo. La storia inizia con l’angoscia di Adriano Doria (Riccardo Scamarcio), un ricco imprenditore che una volta svegliatosi in una stanza d’albergo, trova accanto a sé, il corpo senza vita della sua amante, la bellissima fotografa Laura (Miriam Leone). Le circostanze e la comparsa di un testimone inaspettato, fanno di Adriano il primo indagato, per cui l’uomo pensa di farsi aiutare da Virginia (Maria Paiato), un avvocato penalista che non ha mai perso nessuna sfida in tribunale e che nel giro di poche ore ha il compito di ottenere un determinato numero di informazioni per costruire la difesa e la sua verità dei fatti per evitare così la galera ad Adriano.
Il lungometraggio di impostazione metateatrale ma intessuto di dialoghi puramente cinematografici, è ricco di tensione e di colpi di scena, non mancano la suspance ed un’atmosfera incalzante. Chi avrà ucciso Laura? Sarà veramente Adrano a rivelarsi colpevole o lo avranno incastrato forse per ostacolare il suo giro d’affari ricco e potente? Oppure potrebbe trattarsi di una vendetta? Gradevoli la fotografia e la scenografia che si avvalgono di paesaggi verdi e boschi innevati del Trentino, in cui come in ogni thriller che si rispetti, la neve ha il suo determinante ruolo in primo piano, la ripresa della telecamera è lineare e pulita.
Inoltre verrà anche analizzato il concetto di verità che diventa del tutto relativa in base ai vari punti di vista degli osservatori, in questo caso i testimoni, incontrollabili sono la sua soggettività” ed “l’instabilità”, in stretta relazione a chi la racconta, perché ogni singolo uomo racconta la propria versione che è sempre differente, seppur leggermente, a volte senza necessariamente dover mentire. Il corso degli avvenimenti legati alla storia dell’umanità mostra come la verità nel corso dei secoli sia stata modificata, enfatizzata, inventata o romanzata.
Forse il messaggio più importante che vuole lanciare il film è che inevitabilmente nella vita se si vuol sopravvivere bisogna prima passare attraverso il sentiero della sofferenza, la pellicola offre un grande coinvolgimento emotivo da quando comincia a quando termina, non lascia lo spettatore insoddisfatto anzi gli permette di calarsi nello stato adrenalinico del protagonista, per la solidità della sceneggiatura la sua struttura tipica del giallo, la bravura degli interpreti, rimane imperdibile per gli amanti del genere e non solo.
Francesco Stomeo