LECCE – Il sole di “Andare Oltre”, la lista che sostiene Delli Noci, ricorda quello dei kamikaze giapponesi: chissà se è fatto apposta. A molti sarà sembrata una scelta suicida quella dell’ex assessore, entrato e rimasto in giunta per grazia ricevuta da Paolo Perrone fino alle sue dimissioni (in molti compagni di coalizione rivendicavano il suo assessorato): lui, invece, va avanti sulla scia di un suo caro amico, che ha compiuto l’impresa a qualche chilometro di distanza da Lecce. Il sindaco di Nardò, Pippi Mellone, scende in campo per contaminare con la sua “rivoluzione” anche la città barocca. Alessandro Delli Noci è da sempre vicino al primo cittadino neretino: insieme hanno scelto di chiamare tutti alle armi dal comitato del Quartiere San Pio, in Via Bernardino Bonifacio, 26.
Mellone, però, in questa battaglia ha perso pezzi: Forza Italia non c’è (Paola Mita sostiene Mazzotta) e manca all’appello anche Fitto (a Nardò la divisione dei fittiani determinò la vittoria di un outsider che al primo turno era stato sconfitto da Marcello Risi). La politica, oggi, si fa in felpa e rigorosamente dal basso: l’ex assessore all’Innovazione, Alessandro Delli Noci, ci prova e fa dimenticare i suoi anni di governo con Perrone lanciando critiche durissime. “Non andiamo in giro a prendere curricula, vogliamo possibilità per tutti, non per pochi e per i gruppi clientelari di questa città – spiega Delli Noci – Non offriamo posti di lavoro, ma soluzioni. Uno dei nostri punti fondamentali è la salute: c’è un problema di mobilità. La città non è sostenibile. C’è chi non ha interesse che i bus viaggino pieni in città: vogliono più macchine per multe e parcheggi che arricchiscono il privato”.
Sembrano discorsi da opposizione: l’ex assessore all’Innovazione si è già calato nella parte e strizza l’occhio anche alla sinistra. “Siamo al di fuori degli steccati ideologici: proponiamo soluzioni per la città” – ha sempre detto. Delli Noci oggi punta sull’effetto Mellone, pur venendo dalla maggioranza. Sembra che nelle sue liste ci debba finire anche un collaboratore di Loredana Capone: sono voci che circolano a Palazzo Carafa. In realtà, molti Dem avrebbero voluto sostenerlo e alcuni lo sosterranno. C’è, nel centrosinistra, chi punta su due cavalli, insomma, lì in Regione c’è un po’ di dicotomia: nel caso Salvemini non ce la dovesse fare, c’è sempre l’opzione Delli Noci, in un eventuale ballottaggio.
Garcin