LECCE – Il comitato territoriale Arci della provincia di Lecce organizza in collaborazione con Aidos (Associazione Italiana Donne per lo Sviluppo) la presentazione del rapporto Unfpa sullo Stato della popolazione del mondo. L’evento si svolgerà giovedì 29 giugno alle 18.30 al circolo Arci La Nuova Ferramenta, in via Pappacoda 25 a Lecce.
Coordinerà l’evento Carmelo Chianura, di Arci Lecce. Il rapporto sarà presentato da Serena Fiorletta di Aidos. Interverranno Giuseppe Gaballo, sociologo dell’Università del Salento, Paolo Cesano, psicoterapeuta, Anna Caputo, presidente provinciale Arci e Raffaele Gorgoni, presidente circolo “La Nuova Ferramenta”.
La prospettiva dalla quale il rapporto guarda allo stato del pianeta, alle emergenze alimentari, sociali, ambientali, migratorie è quello di una bambina di 10 anni. Il destino di questa fascia di popolazione, composta oggi da circa 60 milioni di persone, sarà la cartina di tornasole per verificare la possibilità di realizzare l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite e i suoi 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, che si prefiggono lo scopo di garantire uno sviluppo equo e inclusivo che non lasci indietro nessuno.
“I 10 anni – si legge nel rapporto – rappresentano un punto di svolta per la vita di una bambina. […] Gli ostacoli che una bambina di 10 anni si trova a dover superare sono diversi in tutto il mondo per tipo e complessità. Ma, indipendentemente dal luogo, ci sono barriere che le negano l’uguaglianza con i suoi coetanei maschi, barriere che con l’aumentare dell’età non possono che diventare più grandi. Queste ultime possono essere abbattute o rinforzate, e ciò fa la differenza tra un futuro di dipendenza, impotenza e povertà e un futuro di autonomia, impegno e forza economica. Il mondo, però, non ha ancora realizzato questo progetto per tutte le ragazze di 10 anni ed è ancora lontano da quanto immaginato”.
La presentazione del rapporto Unfpa rappresenta per Arci un momento di sensibilizzazione e di informazione verso il pubblico e di formazione rivolto a tutti gli operatori dell’accoglienza, tenuti a inquadrare il proprio lavoro all’interno di una cornice di conoscenze che gli consenta di comprendere le cause della migrazione, le condizioni di partenza dei tanti che raggiungono il territorio europeo in cerca di un’esistenza migliore, le dinamiche sociali, ambientali, economiche e politiche che sono all’origine dei movimenti migratori.