LECCE – Ci sono tutti i big, militanti fittiani e di Fratelli d’Italia nel Politeama Greco: più di mille persone e tantissimi candidati. Alcuni restano in piedi. La convention è all’americana: musiche, video e clima da grande evento per darsi la carica. C’è anche Gaetano Messuti, uno degli ex “colonnelli leccesi” recuperati dopo la diaspora fittiana, che viene più volte ringraziato per il suo contributo. Perrone, Congedo e Gabellone sono di nuovo insieme per la battaglia in una casa comune: Fratelli d’Italia. Fitto chiede a tutti di fare il massimo per Lecce. Congedo insiste sulla necessità di porre rimedio dopo la “pilatesca scelta del predissesto fatta dall’amministrazione Salvemini”. “Dobbiamo fare squadra per dare un buon governo a Lecce – spiega il candidato sindaco – Avrei preferito che Emiliano si fosse concentrato sul problema delle liste d’attesa, come governatore e assessore alla sanità, anziché concentrarsi sulle liste elettorali. Abbiamo bisogno di Fitto in Europa per poter avere le risorse che le amministrazioni con i bilanci comunali in difficoltà non hanno”.
“L’ECR è un gruppo solido, allargando la nostra famiglia a Giorgia Meloni puntiamo ad ottenere nuovi successi e fare dell’Europa un posto migliore” – dice Jan Zahradil, presidente dei Conservatori e Riformisti, nel video che viene proiettato sul palco. “In Europa con la scelta di Giorgia Meloni, all’interno dei Conservatori e Riformisti, un gruppo solido con contenuti valoriali, possiamo migliorare l’Europa – spiega Fitto – La deriva è stata quella di non aver riconosciuto le radici cristiane. Noi costruiamo una dinamica politica non disfattista: diciamo che l’Europa è matrigna, ha sbagliato sulle politiche migratorie, economiche e altro. Noi non la vogliamo sfasciare: vogliamo la maggioranza per poter cambiare l’agenda politica europea. Oggi chiediamo maggior deficit in Europa per tagliare le tasse e il costo del lavoro, per fare grandi investimenti, ma non vogliamo che i soldi ottenuti vengano utilizzati per il reddito di cittadinanza, per misure che non fanno crescere l’economia”. Fitto spiega di voler puntare sui “temi veri” in un paese in cui M5S e Lega governano pur essendo nemici. “Competenza, conoscenza delle questioni e serietà fanno la differenza nella politica: il consenso facile è un boomerang. L’anno scorso Grillo e Di Maio andavano all’Ilva per promettere di trasformarla in un parco giochi. Oggi le bandiere del Movimento 5 Stelle a Taranto vengono bruciate fuori dalla Prefettura, quando viene il vicepremier pentastellato. Stesse scene per la Tap: evidenti esempi di incapacità e i mancanza di competenze”.
I temi ambientali sono al centro delle politiche per la Puglia: si parla del disastro ambientale e paesaggistico: “Io ero con Silletti per le eradicazioni – afferma Fitto – La Regione Puglia guidata da Emiliano ha fatto danni enormi: ora la Xylella avanza 30 chilometri all’anno, Fasano e Monopoli sono a rischio”. Il presidente della Regione dovrebbe chiedere scusa – continua – anche per le risorse non spese, quelle del 2014-2015. Spendere in ritardo i soldi è un dramma, perché il cambiamento è continuo. Noi versiamo più soldi per stare in Europa di quanti fondi europei investiamo nel nostro paese: non avere la prontezza di investirli è un danno enorme”.
Il 26 di maggio comincia un nuovo percorso politico, una nuova fase del centrodestra nazionale, secondo il candidato al Parlamento europeo di Fratelli d’Italia. “In passato ci sono stati problemi ed errori qui in Puglia: voglio ripartire da qui per il percorso che faremo insieme in questi ultimi 20 giorni. In Provincia abbiamo lavorato bene e ora siamo il primo gruppo a Lecce: stiamo allargando a nuove persone e a nuove promesse per ridare una prospettiva al centrodestra su cui dobbiamo impegnarci”. Raffaele Fitto ha ricominciato a girare, Comune per Comune: quella di oggi è una metaforica chiamata alle armi per ripartire senza più fare gli errori del passato, dai fedelissimi e dalle nuove leve. L’Europa e il Comune di Lecce sono la grande sfida per poi affrontare la grande partita delle regionali con un centrodestra unito. Ecco perché non c’è alcun accenno o critica ad Adriana Poli Bortone: la parola d’ordine è unire a qualsiasi costo.
Gaetano Gorgoni