di C.T.
LECCE – Gli agenti sotto copertura sgominano le piazze di spaccio della “movida”, tanto in città quanto nelle marine.
È di tredici arresti ed una persona indagata a piede libero il bilancio dell’operazione “Movida”, con cui la squadra mobile di Lecce, all’alba di oggi, ha smantellato tre gruppi dediti allo spaccio di cocaina, che operavano nel centro storico del capoluogo salentino e nelle località marine di San Foca, Torre Uluzzo, Porto Cesareo, e Santa Cesarea Terme, nei pressi di piazze e locali da ballo.
Tra gli arrestati anche il salentino Davide Petrachi, ex portiere del Lecce, già coinvolto nell’operazione “Orione”. Le indagini della polizia leccese e del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato di Roma, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, sono state avviate nel mese di luglio scorso, con il contributo della Direzione Centrale per Servizi Antidroga e del Servizio Polizia Scientifica.
Agli arresti sono finite 13 persone, mentre una quattordicesima è indagata a piede libero. Nei guai sono finiti il marocchio Adil Ghazi, 53enne, residente in Italia; Nicola Guarna, 27enne; Luca Stefano Indirli, 20enne; Andrea Montinaro, 44enne; Roberto Patera, 41enne, di Nardò; Antonio Peciccia, 50enne; Graziano Romano, 40enne, di Nardò; Vito Sacco, 19enne; Carmelo Schillaci, 19enne; Giuseppe Schito, 41enne; Marco Vetrugno, 41enne; Moreno Vonghia, 37enne, di Galatone ed il già citato Davide Petrachi, di 33 anni.
I tredici arrestati, stando alle indagini della squadra mobile di Lecce e coordinate dal Servizio centrale operativo della Direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato, avrebbero agito in gruppi distinti per gestire le piazze dello spaccio nel centro storico di Lecce, in particolare in piazzetta Santa Chiara, nonché nei pressi di discoteche e locali da ballo situati nelle località già menzionate. Tra le persone destinatarie della misura cautelare – fanno sapere gli investigatori – vi sono anche elementi che in passato sono risultati vicini ad esponenti di spicco della criminalità organizzata locale.
L’operazione di polizia è stata portata a termine con l’utilizzo dell’istituto dell’arresto ritardato e dell’impiego di 15 agenti undercover, ossia sotto copertura, che si sono finti clienti ed hanno acquistato nel complesso una cinquantina di dosi di cocaina, per documentare la cessione sistematica di sostanze stupefacenti da parte degli arrestati.
Il ricorso all’intervento dell’undercover, anche attraverso l’utilizzo di telecamere nascoste, ha consentito di disvelare, in soli 30 giorni, la fitta rete di spaccio presente in ben quattro locali notturni, consentendo di raccogliere gravi elementi indiziari nei confronti delle persone raggiunte dal provvedimento restrittivo.
“Si tratta di una nuova metodologia investigativa che è partita da Lecce e che contiamo di utilizzare anche nelle altre Questure” ha dichiarato durante la conferenza il dirigente dello Sco Alfredo Fabbroncini. “Ad oggi sono venti le città interessate dall’utilizzo dell’agente sotto copertura e dell’arresto ritardato: entrambi consentono di accelerare le indagini e dare risultati immediati, come confermano gli oltre 500 arresti eseguiti con questa tecnica, che tra l’altro consene di operare in sicurezza e senza particolari problemi di ordine pubblico, perché gli arresti avvengono lontano dai luoghi in cui si consuma il reato”.
La Questura di Lecce, nel frattempo, sta valutando la possibilità di sospendere la licenza, ai sensi dell’ex articolo 100 del Tulps, ai locali notturni presso i quali ed all’interno dei quali si sono consumati gli episodi di spaccio.
“Si tratta di un’operazione di polizia giudiziaria per colpire il fenomeno dello spaccio di droga nelle piazze della movida e non per demonizzare il ruolo dei locali di questa provincia che vive di turismo – precisa il Questore di Lecce Andrea Valentino – abbiamo arrestato tredici spacciatori che, oltre a compiere un reato, attentano alla salute dei nostri giovani.
Gli arrestati sono difesi, tra gli altri, dagli avvocati Salvatore Donadei, Raffele Benfatto, Massimo Muci, Massimo Zecca, Giuseppe Romano, Tommaso Valente, Gianpiero Geusa, Marco Luigi Elia e Francesco Spagnolo.