MAGLIE (Lecce) – Arriva Mecna sul palco delle Industrie Musicali di Maglie. L’appuntamento è per domenica 10 novembre per il live set di Mecna e Sick Luke per la promozione del nuovo album dei due dal titolo “Neverland”, fuori per Virgin-Universal.
Un rapper cantautore che utilizza l’autotune. Queste tre parole per definire Mecna, al secolo Corrado Grilli, classe ’87.
Simbolo del conscious rap targato Italia, Mecna è un artista tra due mondi. Si muove tra le sonorità tipiche della trap music e i testi spigolosi in pieno stile indie. Viaggia dal rap all’hip hop alla musica soul. Non rinuncia a niente il ragazzo e lo fa in piena consapevolezza. Sperimentatore in continua ricerca, il suo è un prodotto a metà tra il rap tradizionale e quello più attuale. Le sue contaminazioni musicali spaziano nel tempo, fondamenta di album che ogni volta non ti aspetti. Dal primo EP nel 2005, “Propaganda”, ne è passata di acqua sotto i ponti. Oggi Mecna è un artista mainstream. E da una collaborazione con il produttore italoamericano Sick Luke è nato il suo ultimo sudore. In uscita lo scorso 11 ottobre, dopo Milano e Napoli, “Neverland” vedrà Maglie come special stage per il tour promozionale.
Per l’occasione siamo riusciti a scambiare quattro chiacchiere con l’artista foggiano trapiantato a Milano. È lì che nel nel 2009 Mecna entra a far parte di un collettivo dal nome “Blue Nox”, al fianco di nomi importanti della scena rap italiana come Ghemon, Dj Impro, Macro Marco, Kiave ed altri. Gli abbiamo chiesto che fine ha fatto quella banda e il suo passato, soffermati sull’ultima produzione e chiesti cosa ha in serbo il suo futuro.
È venuta fuori l’immagine di un artista fresco che ama ciò che fa, che sa stare al passo con i tempi nel business musicale ma che mai tradisce la tanto ricercata identità.
Corrado, i tuoi album seguono una continua metamorfosi. Ti adatti all’evoluzione musicale rincorrendo i tempi o preferisci essere un artista “da quel genere lì”?
Mi piace pensare all’evoluzione come a qualcosa che può succedere, eppure non la cerco ad ogni costo. La vivo in maniera del tutto naturale, guardando avanti e lasciandomi andare ai momenti per come vengono. Ascolto tanta musica nuova, seguo i gusti che cambiano e, in conseguenza, si evolve anche la mia produzione.
Artista dall’animo silenzioso e posato. Come gestisci la relazione tra il silenzio che tanto difendi e le parole, fondamentali nel tuo mestiere?
Non dico tanto di me al di fuori delle mie canzoni, dove invece credo di raccontare anche troppo di quello che sono. Sono impacciato se si parla di social e gossip, ma cerco di muovermi verso i miei fan nel modo più consono a me e alla mia musica. Se agisci in maniera forzata, finisci per essere innaturale.
Esiste un ricordo che più ti lega alle prime apparizioni in pubblico?
Ho vissuto infinite “prime volte” da palco, con le band, da solista, nei vari progetti. Non ho un ricordo in particolare, se non la paura di dimenticare le parole delle mie canzoni. A volte è successo, ma il pubblico è stato sempre il mio paracadute. La gente che ti segue come artista impara ad umanizzarti e a comprendere i tuoi limiti. Ecco, questo ancora può succedere ma oggi so che non è un problema. Sono fiero di chi lo fa al posto mio.
A dieci anni di distanza dalla banda del Blue Nox, decennio fondamentale per la scena rap italiana, cosa ti porti dietro di quegli anni?
Il collettivo è una realtà che vive ancora oggi. Non era un contratto a scadenza, Blue Nox dal principio è sempre stata un’idea condivisa da ragazzi della stessa città e con la stessa passione. Portare avanti una scrittura personale con sonorità più soul, senza dover rappare duro a tutti i costi. L’obiettivo ancora oggi è creare una coscienza dell’hip hop diversa, più introspettiva. e ognuno di noi continua a farlo a modo proprio.
Spazi con maestria da un genere musicale all’altro. Come immagini il pianeta musicale più adatto alla tua identità d’artista?
Ad esser sincero, amo il pianeta che vivo, mi piace. Da qui arrivano un sacco di stimoli. Mi piace pensare alla musica come ad un incrocio tra infinite strade che si intersecano. Un pianeta urban, dove ci si contamina e ci si mischia. Anche se, a pensarci bene, non sarebbe mica male poter fare un giro anche su degli altri pianeti, interessante come idea.
Dal disco appena pubblicato al futuro. Sentiremo parlare ancora di questa strana accoppiata con Sick Luke?
Progettare non è sempre cosa semplice. La collaborazione con Sick Luke è nata per caso, in studio. Doveva uscirne fuori qualche brano, alla fine abbiamo partorito un album per intero. Siamo tanto in sintonia, dal punto di vista musicale e personale. Lavorare ancora insieme non ci dispiacerebbe, ma ora è giusto concentrarsi su “Neverland” e sulla tournée appena iniziata.
Non ci resta che segnare in agenda l’appuntamento di domenica 10 novembre a Maglie.
L’evento è organizzato da Molly Arts Live in collaborazione con Antenna Music Factory e TT Events.
Biglietti disponibili su VivaTicket e TicketOne.