E’ stata confermata anche in Appello la condanna a 4 anni e due mesi di reclusione per Luciano Romano, 22enne di Lecce, arrestato il 25 febbraio del 2011 dopo un lungo inseguimento culminato anche nell’investimento dell’allora tenente dei carabinieri di Lecce, Giovanni Diglio.
I giudici di secondo grado, (Presidente Antonio Del Coco) si sono allineati alla richiesta di conferma della pena invocata dal procuratore generale Nicola D’Amato e Romano è stato condannato con le accuse di tentata estorsione, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Il complice, Francesco Rotondo, invece, ha chiuso i conti con la giustizia patteggiando la pena l’11 gennaio scorso stesso giorno in cui Romano venne giudicato in sede di abbreviato dal gup Carlo Cazzella. Le indagini: i due erano monitorati già da alcune settimane perché ritenuti probabili esattori del pizzo ai danni dei gestori di un negozio di alimentari di generi alimentari gestito da cittadini stranieri in via Rudiae. Più volte, secondo le indagini, sarebbero stati avvicinati da Romano e Rotondo e avrebbero subito intimidazioni personali e minacce. La sera dell’arresto, i due presunti taglieggiatori vennero intercettati dai carabinieri e il conducente cercò anche di forzare il posto di blocco. Nella fuga venne investito l’allora tenente della Compagnia di Lecce, rimasto ferito e ricoverato in ospedale. Un altro carabiniere, invece, nella concitazione, esplose un colpo di pistola verso l’auto e il proiettile si conficcò nel gluteo di Romano. Ne nacque inseguimento concluso in via San Cesario dove i due giovani furono definitivamente bloccati ed arrestati in flagranza di reato. Romano venne anche trasportato in ospedale e sottoposto ad un intervento chirurgico. L’imputato era difeso dall’avvocato Benedetto Scippa.