“Facile, per Paride Mazzotta, definire ‘l’espressione del voto’ un cabaret: da giovane e inesperto qual é, non conosce il valore di una nomina meritocratica e, soprattutto, decisa dal basso. Lui, abituato ai gradi calati dall’alto, purtroppo, non può che avere una visione distorta della politica”. Lo dichiara il capogruppo di Forza Italia al Comune di Lecce, Damiano D’Autilia.
“E comunque – prosegue – se l’elezione del nostro coordinatore cittadino Roberto Marti lo diverte così tanto, vorrei invitarlo a riflettere su un aspetto: fra gli iscritti a Forza Italia che ieri hanno espresso la propria preferenza per Roberto Marti c’erano i cosiddetti ‘grandi elettori’, ovvero amministratori che sono tali perché votati dalla gente e che quindi rappresentano almeno il 30% del consenso popolare in città. Fossi in Paride Mazzotta, considerato questo particolare, non mi divertirei ancora.
Ma cosa ne può saperne chi, in fondo, a causa della sua inesperienza, non può godere di alcuna credibilità. Vogliamo ricordare che Paride Mazzotta oggi non riconosce il valore politico e territoriale del leader della lista (Grande Lecce) che gli ha consentito nel 2012 di essere eletto? Che poi é transitato nel Nuovo Centro Destra, al momento della scissione di Angelino Alfano, perché non si riconosceva nei valori di Forza Italia, salvo poi chiedere di essere inserito (solo dopo la nomina piovuta dal cielo) nel partito di Silvio Berlusconi? Tutto ciò in tempi rapidissimi. Ecco, questo è il vero cabaret. L’incoerenza – conclude D’Autilia – di chi si muove in virtù delle poltrone proposte. Pensasse, il giovanissimo pseudo-coordinatore al monologo deprimente di cui è parte integrante: i colloqui nelle stanze del potere e lontani dalle case dei cittadini”.