LECCE – Michele Emiliano è sceso in campo senza una parte dei dissidenti, che ormai hanno fondato Articolo 1, ma in molti lo sosterranno sottobanco. Ci sono anche ampie frange del centrodestra che sosterranno il governatore della Puglia. Per esempio, Pippi Mellone (che è l’unico venuto allo scoperto), ex giovane «aennino», oggi sindaco con forze eterogenee al suo seguito, ha già lanciato il suo appello al voto per Emiliano. «Domenica 30 aprile presso il Chiostro di Sant’Antonio si terranno le primarie del Partito Democratico – incita il primo cittadino di Nardò – Ti chiedo di votare e sostenere con forza la candidatura di MICHELE EMILIANO alla segreteria. Si tratta di un uomo che ha dimostrato di avere un occhio di riguardo per Nardó e con cui ho personalmente un ottimo rapporto. Dalla condotta alla discarica, dall’ospedale al Parco, Nardó ha un gran bisogno di avere riferimenti certi e solidi in Regione. MICHELE può e deve essere il nostro! Dai, dai, dai!». Non è la prima volta che Mellone fa degli endorsement che fanno storcere il naso anche ai suoi: quello rivolto a supportare Alessandro Delli Noci ha infastidito non poco i forzisti, ma anche i fittiani.
Sì, perché nel famoso ballottaggio neretino oltre ai forzisti, che erano già sul carro del vincitore, salirono su quel carro i fittiani, ad eccezione di Frasca, che voltò le spalle al suo leader stringendo un accordo con Risi (l’allora sindaco uscente aveva vinto al primo turno). Intanto, i detrattori del governatore lanciano l’allarme primarie dopate. Nel Salento è una sfida all’ultimo sangue tra chi sostiene Renzi (la viceministra Bellanova, Rotundo, Foresio e altri), chi lavora per Orlando (Massa, Blasi e altri) e chi, compresa la segreteria leccese, sostiene il presidente della Regione. Il 30 aprile le consultazioni di base del Pd saranno aperte a tutti, dunque la partita è aperta, anche se Elena Gentile ricorda che chi vota deve esprimere la sua adesione ai valori del Pd. Non sarebbe la prima adesione finta della storia delle primarie.
«Cosa c’entrano le primarie del Partito Democratico con l’esigenza di un Comune, il secondo più grande del Salento, di avere “riferimenti certi e solidi in Regione”? – tuona Sergio Blasi – Perché il rapporto tra Nardò e la Regione Puglia deve passare dal sostegno innaturale da parte del sindaco di estrema destra Pippi Mellone al candidato Emiliano? La Regione Puglia è un banchetto al quale solo chi porta voti a Emiliano può avere benefici per la propria comunità o è una istituzione imparziale che deve garantire a tutti i Comuni le stesse opportunità nella trasparenza delle procedure? Utilizzare l’istituzione per raccattare consensi personali, garantire, attraverso i propri assessori, appoggi a sindaci e candidati sindaco di centrodestra, chiedendo in cambio il voto alle primarie del Pd, è una pratica che sta viziando questo confronto in Puglia e nel Salento in particolare. Ed è il punto più basso che la politica ha raggiunto in questa Regione, che sembra ormai governata esclusivamente con logica del do ut des. Io non ci sto. Ho un’idea più alta della politica e delle istituzioni».
Le polemiche si rinfocolano dopo il messaggio del sindaco di Nardò, mandato tramite whatsapp a tutti si suoi conoscenti. «La rappresentazione di Sergio Blasi coglie in pieno tutte le mie preoccupazioni sulla partecipazione alle primarie del 30 aprile – chiosa Elena Gentile, citando l’allarme primarie dopate del sostenitore di Orlando – La tensione si taglia a fette tra i sindaci e gli amministratori del PD mentre altri Partiti politici, movimenti pseudo civici si affannano, senza farne mistero, a raccogliere consensi per Michele Emiliano.
Anche in Capitanata, anche dalle mie parti, senza pudore…L’importante…E che respiri…».
La replica di Pippi Mellone non tarda ad arrivare: «Le primarie del Partito Democratico sono aperte e non lo ha deciso Pippi Mellone. Per cui confermo il sostegno a Michele Emiliano e invito i miei concittadini che sentano di poter contribuire, a votare per lui. Com’è noto, sono stato eletto dopo un governo di centrosinistra, raccogliendo oggettivamente la delusione e la sfiducia che quella esperienza ha generato a Nardò. Mi pare sia un dato incontrovertibile. A quella gente chiedo di votare per Emiliano. Ho il diritto o no di rivolgermi a una parte significativa del mio elettorato? Dov’è lo scandalo? Ma, soprattutto, sono un sindaco di Puglia che ha incontrato nel presidente della Regione una persona e un amministratore con cui si può collaborare splendidamente, un interlocutore credibile e affidabile per la nostra amministrazione e per la città. È logico ed è naturale, da sindaco prima che da cittadino, auspicare un rafforzamento anche politico del suo ruolo, che passa in questo caso dalle primarie del Partito Democratico. Anche perché prima che un patrimonio del centrosinistra, Michele Emiliano è un patrimonio della Puglia». In pieno clima di elezioni comunali le primarie del Pd, con una scissione avviata, sembrano già un bagno di sangue.
Geatano Gorgoni