di Gaetano Gorgoni
BARI – Non è piaciuta alla sinistra fuori dal Pd l’apertura di Michele Emiliano a Matteo Renzi durante la direzione dem. “Segretario, mi hai convinto”- ha annunciato il governatore pugliese dopo l’apertura dell’ex premier sui tanti punti sciorinati dalla minoranza del Partito (tra cui decarbonizzazione e costruzione di un programma con gli alleati). Ma cos’altro poteva fare Renzi, se non aprire? La Sicilia è stata l’ennesima sconfitta della linea del segretario, sempre arroccato sul suo personalismo di matrice berlusconiana, con un partito quasi militarizzato, se non fosse per una flebile opposizione degli “emiliani”. Eppure, referendum ed elezioni siciliane sono due bei ceffoni, che bocciano il decisionismo renziano senza alleanze forti: la sinistra divisa non va da nessuna parte e Berlusconi gongola.
Gli scissionisti naufragati in Articolo 1- Mdp adesso stanno costruendo una solida nave per affrontare il mare in tempesta delle politiche: l’ambizioso obiettivo è il 10 per cento, anche se i sondaggi sono più giù, pur profetizzando il superamento facile della soglia di sbarramento al 3 per cento. Ernesto Abaterusso, dalemiano di ferro e coordinatore regionale del nuovo partito a sinistra, sta incontrando tutti i vecchi amici. Chissà che anche Flavio Fasano non torni tra di loro, dopo aver superato indenne la lunga vicenda giudiziaria. Molti ex Pd stanno scegliendo l’antirenzismo. Mdp prende le distanze sempre di più anche dal presidente della Regione Puglia: “Imbarazzante la posizione espressa da Michele Emiliano nella direzione di ieri del Pd. Alcuni giorni fa in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera aveva dichiarato solennemente: ‘Via Renzi, via Gentiloni. Il candidato Premier non deve essere del Pd. Via il Jobs Act, via la riforma sulla Buona scuola. Serve un programma di rottura con il passato, solo così si può pensare di ricreare la coalizione di centrosinistra’.
“Ieri, invece, come condizione per il suo ritorno da Renzi, ha presentato un decalogo da libro dei sogni in cui c’è di tutto e di più”. Abbaterusso sente puzza di bruciato dietro a quel “mi hai convinto”: un accordo sui posti da spartirsi per la corsa al Parlamento. “Ovviamente Renzi, che vive in uno stato di solitudine e disperazione totale, ha detto sì (per quel che può valere, tanto non sarà lui a governare l’Italia nella prossima legislatura) ed Emiliano con grande enfasi ha affermato: ‘Segretario, mi hai convinto’- continua il leader pugliese di Mdp – In un attimo anni di battaglie sui problemi del Sud e del Mezzogiorno, completamente abbandonati dalle politiche del governo Renzi, dimenticati alla promessa di sedere al tavolo delle candidature (parliamoci chiaro, quello di ottenere qualche candidatura è l’unico problema di Emiliano)”.
Mdp correrà da solo: ormai gli scissionisti sono convinti, perché non si fidano più nemmeno di Emiliano. “Peccato che ha dimenticato di chiedere a Renzi di rompere con Alfano e di impegnarsi a non fare governi con Berlusconi – conclude Abaterusso – Ma questo non lo poteva chiedere perché in Puglia lui si comporta allo stesso modo. Insomma nel giro di qualche ora Emiliano ha compiuto l’ennesima giravolta. Meno male che i cittadini elettori di giravolte non ne faranno e alle prossime elezioni daranno una severa lezione a chi ha distrutto il centrosinistra e ai suoi complici”.