di Francesco Oliva
CASTRIGNANO DEL CAPO (Lecce) – Rimangono sempre gravi le condizioni di S.M., il 28enne di Castrignano del Capo, ricoverato da ieri mattina presso l’ospedale di Tricase dopo aver bevuto del brillantante per lavastoviglie in un bar del paese. Il giovane è sempre ricoverato nel reparto di rianimazione del “Cardinale Panico” dopo l’operazione cui è stato sottoposto per rimuovere lo stomaco e parte dell’esofago. Il primario di Chirurgia generale, Massimo Giuseppe Viola, ha eseguito l’operazione in laparoscopia nel tentativo di salvare la vita al paziente. Ora il ragazzo dovrà essere sottoposto a una serie di complessi interventi chirurgici. I danni sono molto seri. I medici non si sbilanciano sulla prognosi. E, in ogni caso, se riuscirà a superare queste ore critiche la vita di S.M. sarà irrimediabilmente compromessa perché non potrà più alimentarsi normalmente. In ospedale sono presenti i familiari del ragazzo che si sono stretti attorno al proprio caro senza mai lasciare il nosocomio in queste ore.
Parallelamente i carabinieri della stazione di Castrignano del Capo hanno avviato le indagini. Come atto dovuto, il pubblico ministero Donatina Buffelli ha aperto un fascicolo per consentire lo svolgimento dei necessari accertamenti. Si esclude il dolo; l’atto volontario. Si procede per lesioni colpose gravissime. Una distrazione; una fatalità; una leggerezza. Peraltro compiuta da una ragazza che conosceva benissimo il 28enne. La dipendente del bar che ha versato l’acido contenuto nella bottiglia è stata sentita in caserma nelle scorse ore. La giovane vive un doppio incubo: per le sorti di un amico e per eventuali provvedimenti che potrebbero essere disposti nei suoi confronti. Per il momento non è indagata. L’ascolto è stato effettuato senza la presenza di un avvocato. La giovane era distrutta. Ha parlato a fatica. Ha raccontato di aver versato il contenuto della bottiglia che aveva sotto il banco frigo nel bicchiere senza sapere quale fosse effettivamente contenuto. E ha precisato di non aver inserito lei il prodotto. Il contenuto sarebbe stato travasato da un altro barista dalla lattina in cui si trovava all’interno di una bottiglia di quelle utilizzate per l’acqua, lasciandola poi sul bancone anziché riporla accanto alla lavastoviglie. Per questo i carabinieri dovranno appurare con esattezza chi e quando abbia messo il brillantante nella bottiglia.
La ragazza, in quei momenti, non era sola. Nel bar era presente un altro dipendente che verrà sentito nelle prossime ore. Solo quando verrà accertato chi ha inserito l’acido nella bottiglia da due litri e finita sotto sequestro si potranno delineare eventuali responsabilità penali. Nel contempo l’indagine si muove anche su un secondo binario. Al lavoro i carabinieri del Nas. Dopo l’ispezione nel bar insieme al personale del Sian (Servizio igiene degli alimenti e della nutrizione) è stato emesso un provvedimento di sospensione dell’attività commerciale in quanto sono state riscontrare violazioni di carattere igienico-sanitario e altre irregolarità.