LECCE – La candidatura di Carlo Salvemini non è una cosa scontata per i centristi. Se Delli Noci è pronto a schierare i suoi con il sindaco dimissionario, l’Udc domani riunisce tutti alle 15:30 per una grande frenata su questo nome. Tra l’altro Salvatore Ruggeri in mattinata ha fatto sapere che la candidatura solitaria di Carlo Mignone è ancora in campo. Lo Scudocrociato ha gli stessi problemi di Andare Oltre e Puglia Popolare: incompatibilità con Salvemini. “Lo scioglimento anticipato del Consiglio comunale, che ha posto fine al governo cittadino a guida di Carlo Salvemini, richiede un confronto serio e responsabile da parte dei partiti e movimenti che diedero vita alla coalizione del 2017 – riflette il consigliere regionale centrista Mario Romano –
Si tratta di capire ora da dove ripartire e che genere di progetto politico-amministrativo si intende costruire, il quale non può prescindere da un’attenta analisi di quanto accaduto, che non vuol dire ricercare ad ogni costo responsabilità che pure ci sono state, quanto per non incorrere negli errori che sono stati commessi.
Se le premesse sono le dichiarazioni che ho letto sulla stampa da parte di autorevoli esponenti che hanno sostenuto la candidatura di Carlo Salvemini, vuol dire che la lezione delle ultime elezioni amministrative non è stata compresa.
Gli appelli, i proclami, le volontà che vengono espresse appartengono più alla sfera privata dei desideri che mal si conciliano con la politica che, invece, ha delle regole dalle quali non si può prescindere.
Una di queste è il rispetto che si deve a tutte le forze politiche e movimenti, soprattutto quando alcuni di questi sono impegnati per individuare il miglior percorso politico per dare più forza all’idea del cambiamento.
In questa direzione si sta muovendo l’UDC che, con il suo coordinatore regionale e assessore l’On. Toto’ Ruggeri, ha promosso una riunione delle forze della coalizione per un confronto sulle idee che si vogliono mettere in campo per dare alla Città di Lecce un buon governo.
Certamente non giova a nessuno posizionare già i paletti con il concreto rischio di vanificare le buone intenzioni. Se vogliamo essere credibili non ci possono essere soluzioni confezionate, è necessario fermare l’orologio e insieme ripartire da zero. Questo è, a mio giudizio, il miglior viatico se vogliamo affermare con forza il vero rinnovamento della politica”.