di F.Oli.
TORRE SAN GIOVANNI (Lecce) – Il soggiorno nel Salento non sarà ricordato come un’esperienza da raccontare in positivo. Per un noto avvocato penalista di Roma e la sua famiglia, infatti, l’arrivo in albergo a Torre San Giovanni (marina di Ugento) è coinciso con una sgradita sorpresa: la stanza prenotata da tempo era già occupata e ora la famiglia di vacanzieri dovrà trovarsi un’altra struttura per trascorrere le vacanze nel Salento. Tutta colpa del tour operator, sembrerebbe. Tanto che il turista, vittima della truffa, ha dovuto fare quello che mai avrebbe voluto compiere in un periodo di vacanza: fare l’avvocato di se stesso. Ha così redatto una denuncia per poi raggiungere la stazione dei carabinieri di Ugento.
Nel mirino dell’avvocato è finito il tour operator. Perché, così come ogni anno, il professionista aveva prenotato la vacanza già nel mese di marzo in tempi e modi assolutamente tempestivi. Per la prima volta nel Salento su consiglio di amici e conoscenti. Per tre settimane. Così tramite un’agenzia di Roma la famiglia romana ha trovato anche una struttura alberghiera confacente alle proprie aspettative nella marina di Torre San Giovanni: una stanza ampia e confortevole delux/relax con terrazza con vista mare. Tutto ok. Anche perché il tour operator, con sede legale nel brindisino, ha successivamente confermato la prenotazione.
La doccia fredda è arrivata nelle scorse ore quando l’avvocato insieme alla moglie e alla figlioletta ha raggiunto l’albergo. “Non appena ci siamo presentati”, raccconta l’avvocato al CorriereSalentino, “ci siamo accorti che era stata data una stanza molto più piccola in cui non sappiamo neppure dove apoggiare le nostre valigie. L’armadio, a malapena, contiene i vestiti della bimba”. “Al che”, prosegue la presunta vittima, “abbiamo chiesto spiegazioni”. La direzione dell’albergo non avrebbe colpe. Già da maggio avrebbe comunicato al tour operator che la stanza prenotata non era disponibile. Alla famiglia è stata esibita anche un’email del 2 agosto inoltrata sempre alla stessa società commerciale a testimonianza della correttezza dell’albergo. Nonostante ciò il tour operator avrebbe comunque rilasciato alla famiglia il voucher il 7 di agosto quando era già conoscenza che la stanza non era disponibile.
“Questa è una specie di reato tipica della truffa contrattuale”, sbotta l’avvocato, “caratterizzata da un silenzio maliziosamente serbato che se fosse stato portato a conoscenza al cliente avrebbe adottato una scelta diversa. Ho provato a proporre con l’intermediazione dell’albergo (persone estremamente genitli) una soluzione di compromesso che prevedeva dei buoni pasto in un lido convenzionato ma la risposta del tour operator è stata lapidaria: “Assolutamente no, chi se ne frega. Noi abbiamo un’assicurazione”.
Ora, però, la vacanza truffa avrà strascichi giudiziari mentre la vacanza nel Salento per una famiglia romana rimane una vera e propria incognita. “Abbiamo deciso di andare via dall’albergo. Stiamo cercando una soluzione alternativa e al momento abbiamo trovato una struttura ricettiva che ha dato la propria disponibilità da domenica”.