LECCE – In mattinata, davanti al tribunale di Lecce, i No Tap hanno espresso la loro protesta contro la magistratura, che definiscono “a doppia velocità, celere contro i cittadini che manifestano e lentissima nei confronti di tap”. Un duro attacco frontale, che gli inossidabili attivisti, che combattono contro l’approdo del gasdotto a San Basilio (Melendugno di Lecce), mettono in atto con cartelli e sit-in.
“Centinaia di denunce e chiusure indagini per futili motivi per i NoTap, mentre metri di polvere si posano sui documenti che potrebbero certificare il malaffare dietro a un gasdotto inutile e imposto – attaccano gli attivisti-
Non siamo lì a manifestare per piangerci addosso: siamo pronti a rivendicare, in ogni sede, la nostra dignità che non ci vuole piegati ad un sistema di imposizioni e prepotenze. Ma allo stesso tempo vogliamo che si indaghi sui disastri ambientali, sulle elusioni di normative e sugli abusi di potere in cui è coinvolta Tap.
Chiediamo che ognuno faccia il suo lavoro, in uno Stato dove la giustizia sembra ormai aver ceduto il passo alla legge: la legge del più forte…
Noi non demordiamo, mai! Siamo tenaci, siamo nel giusto. Per questo diamo fastidio”.