CAVALLINO/LECCE – “Conversazioni di risonanza magnetica tra mito e realtà” è un meeting tra medici con una lunga esperienza sul campo, che ha lo scopo di chiarire aspetti tecnici e applicativi della risonanza magnetica a seconda del distretto corporeo da esaminare, ma è anche un’occasione per spiegare, in base al quesito clinico ‘alto campo’, ‘basso campo’, che cosa vuol dire sia per la legislazione attuale che per la scienza.
Le risonanze magnetiche non sono tutte uguali:
specialisti del settore spiegheranno l’utilizzo delle attrezzature a seconda della patologia o del distretto corporeo da analizzare in maniera precisa documentando con immagini ed esempi pratici legati alla loro attività.
Le apparecchiature di risonanza magnetica con valori di campo statico di induzione magnetica non superiori a 0,5 Tesla non possono essere assimilate alle apparecchiature di risonanza magnetica ad alto campo, in quanto, indipendentemente dal distretto anatomico oggetto di indagine, per le prime non è richiesta autorizzazione all’installazione e all’uso, mentre per le seconde l’autorizzazione alla installazione è rilasciata, previa verifica della compatibilità, dalla Regione o dalla Provincia autonoma territorialmente competente. La differenza è enorme anche sul piano diagnostico: solo le apparecchiature di con una certa potenza possono garantire indagini diagnostiche efficienti. Questo è fondamentale per scovare tutta una serie di patologie che richiedono diagnosi complesse.
In conclusione il corso cercherà di spiegare le problematiche più frequenti nella gestione del paziente candidato alla esecuzione di una indagine di risonanza magnetica allo scopo di rafforzare e di ottimizzare il rapporto tra il medico di medicina generale e lo specialista radiologo.