LECCE – Chi è stato travolto da un’esperienza da incubo adesso vuole aiutare gli altri a venirne fuori velocemente. Il plasma sta funzionando e arrivano anche i primi donatori del grande Salento. Oggi due pazienti guariti dal Covid-19 hanno donato il loro plasma mediante plasmaferesi presso il Servizio Immunotrasfusionale (SIMT) del “Vito Fazzi” di Lecce diretto dal Dottor Nicola Di Renzo. Si tratta della prima donazione di plasma effettuata nella provincia di Lecce nell’ambito del progetto sperimentale avviato dalla Regione Puglia e finalizzato a valutare l’efficacia e la sicurezza della immunoterapia passiva con plasma raccolto da pazienti guariti da infezione Covid-19 (“convalescent plasma” o “plasma iperimmune”), nel trattamento delle forme moderate/severe di Covid-19 coordinato dall’U.O di Medicina trasfusionale del Policlinico di Bari.
Lo studio, approvato dal Centro Nazionale Sangue l’11 maggio 2020, prevede la partecipazione di tutti gli ospedali individuati dalla Regione Puglia come Centri COVID e si propone di arruolare 60/80 donatori. Il SIMT di Lecce è stato tra i primi ad acquisire il parere positivo del proprio Comitato Etico e il 20 maggio scorso ha iniziato lo screening dei potenziali donatori grazie alla collaborazione di una task force costituita dal Dott. Giuseppe Pulito, Direttore dell’UOC di Anestesia e Rianimazione, dal Dottor Francesco Satriano, Responsabile U.O.S. Dipartimentale di Pneumologia Territoriale, dal Dottor Anacleto Romano, Direttore UOC di Malattie Infettive, tutti del PO “Vito Fazzi”, dal Dottor Paolo Tundo, Direttore UOC Malattie Infettive dell’Ospedale di Galatina e dal Dottor Alberto Fedele Direttore Sisp Area Nord ASL Lecce, con la supervisione della Direzione Sanitaria di presidio del Dottor Gianpiero Frassanito.
Ad oggi, presso il SIMT di Lecce, sono stati selezionati 10 potenziali donatori di plasma iperimmune, i campioni prelevati sono stati inviati a Padova per la valutazione del titolo di anticorpi neutralizzanti il virus. Dei 7 ex pazienti, di cui si dispongono i risultati, solo due hanno presentato un titolo anticorpale sufficientemente alto da permettere loro di donare oggi; gli altri cinque ex pazienti, pur avendo nel sangue gli anticorpi anti Covid-19, presentano un titolo inferiore alla soglia individuata nello studio per la donazione. Degli altri tre ex pazienti stiamo in attesa dei risultati, mentre prosegue l’attività di screening di altri potenziali donatori.
Poiché, come è noto, non ci sono ad oggi terapie di provata efficacia per contrastare l’infezione da Covid-19, l’immunoterapia passiva, utilizzando il plasma dei pazienti convalescenti, appare una delle strade più razionali e promettenti da percorrere per il trattamento di questa malattia. Pertanto tutti coloro che hanno contratto l’infezione e sono guariti e volessero, con un gesto solidaristico, contribuire a combattere la pandemia possono rivolgersi presso un qualsiasi centro trasfusionale dell’ASL di Lecce e comunicare la loro disponibilità a sottoporsi allo screening per la donazione di plasma.
Mentre a Brindisi sono due operatori sanitari del Perrino, il direttore del reparto di Chirurgia generale, Giuseppe Manca, e un’infermiera di Pneumologia, Jole Giacomazza, i primi donatori di plasma iperimmune. A dare la notizia, Antonella Miccoli, responsabile vicario del Centro trasfusionale dell’ospedale.
“Questa mattina – spiega Miccoli – ha donato il plasma il dottor Manca, ieri, invece, Jole. La selezione dei donatori rientra nel progetto sperimentale avviato dalla Regione Puglia, in collaborazione con l’Azienda ospedaliera – Università di Padova. I due donatori sono stati selezionati attraverso uno screening che ha coinvolto quattro pazienti guariti dal Covid 19. Dopo la raccolta dei dati personali dei potenziali donatori e gli esami ematochimici abbiamo inviato le provette all’ospedale di Padova che ha esaminato il titolo degli anticorpi neutralizzanti anti-Sars-CoV-2. Il 2 giugno ci hanno comunicato il risultato favorevole soltanto per due dei quattro. Nei prossimi giorni – conclude – sottoporremo alla plasmaferesi altri due donatori guariti”.