ROMA – Il premier Giuseppe Conte si presenta per la conferenza stampa in diretta quando sono quasi le 22. La curva del contagio è sotto controllo grazie al metodo adottato dal governo, a zone, secondo il capo dell’esecutivo, ma l’Italia resta tra le nazioni con più morti. “La situazione rimane difficile in tutta Europa – spiega Conte – Germania, Francia, Olanda hanno numeri in crescita. Il virus si lascia piegare ma non si lascia sconfiggere. È per questo che i nostri esperti hanno ribadito la preoccupazione che la curva dei contagi possa subire un’impennata nel periodo natalizio”. Il comitato tecnico scientifico si è riunito l’altro giorno e ha fatto pervenire sul tavolo del governo un verbale in cui ha espresso forti perplessità per gli assembramenti. “Dobbiamo, quindi, intervenire – spiega con determinazione il premier – Vi assicuro che non è una decisione facile, ma sofferta per rafforzare le misure che sono necessarie per affrontare le prossime festività, in modo da cautelarci meglio anche in vista della ripresa e più in generale delle attività che riapriranno a gennaio. Ecco perché abbiamo da poco adottato un decreto legge (non un DPCM) con il Consiglio dei Ministri che trova un punto di equilibrio fra la stretta che dobbiamo necessariamente mettere in campo e le deroghe necessarie, comunque, in considerazione dell’importanza sociale e ideale che queste prossime festività hanno nella nostra nazione”. Quindi, per salvare un minimo di socialità, il governo ci concede di andare a trovare una volta al giorno amici e parenti (si può andare al massimo in due persone). Naturalmente la polizia non potrà controllare gli ospiti nelle case.
LE MISURE
Tutta l’Italia sarà chiusa durante le feste: dal 24 dicembre al 6 gennaio sarà zona rossa nei giorni festivi e nei prefestivi e zona arancione nei giorni lavorativi. Sarà vietato ogni spostamento fra le regioni dal 21 dicembre al 6 gennaio 2021, compresi quelli per raggiungere seconde case fuori regione.
I giorni 24, 25, 26, 27 e 31 dicembre 2020 è l’1-2-3-5 e il 6 gennaio 2021 saremo in zona rossa. Si esce di casa solo per motivi di salute, lavoro e necessità. È possibile ricevere la propria abitazione fino a due persone non conviventi dalle ore 5 alle 22 parliamo di amici o parenti. I figli minori di 14 anni le persone con disabilità e conviventi non autosufficienti sono esclusi dal conteggio. “Questa misura è stata pensata per consentire quel minimo di socialità che si addice a Natale – commenta Conte – È consentita l’attività motoria nei pressi della propria abitazione, l’attività sportiva all’aperto, ma solo in forma individuale. I negozi saranno chiusi insieme ai centri estetici ai bar e ai ristoranti. Consentiti asporto fino alle 22 e consegna domicilio senza restrizioni.
Restano aperti i supermercati, beni alimentari di prima necessità, farmacie parafarmacie, edicole, tabaccherie, lavanderie, parrucchieri e barbieri. Chiese aperte fino alle le ore 22:00 per le funzioni religiose. L’Italia sarà zona arancione il 28 al 29 30 dicembre 2020 e il 4 gennaio 2021. In questi giorni ci si potrà spostare nel proprio Comune in piccoli Comuni fino a 5000 abitanti in un raggio di 30 km senza poter andare nei comuni capoluoghi di provincia. Restano chiusi i bar e ristoranti anche in zona arancione. Invece i negozi resteranno aperti fino alle 21 nella zona arancione.
I RISTORI
“Abbiamo iniziato un po’ più tardi di questa conferenza stampa perché volevamo inserire direttamente nel nuovo decreto-legge i ristori – spiega Giuseppe Conte Siamo al fianco di tutte le persone che in questo momento stanno soffrendo. Abbiamo sospeso contributi e tributi per coloro che stanno subendo perdite. Chi subisce dei danni economici deve essere subito ristorato e, in particolare, questo decreto legge dispone un immediato ristoro per circa 645 milioni a favore di ristoranti e bar, che dal 24 al 6 gennaio sono costretti alla chiusura. Il Parlamento ha appena chiuso il decreto ristori. La legge di bilancio contiene ulteriori contributi per tutti. Con le forze dell’opposizione il Parlamento sta rafforzando gli interventi a favore delle categorie che sono meno garantite. Non escludiamo i nuovi interventi. In questi giorni ci sono molte critiche per il cashback, ma vorremmo ricordare che questa misura non è alleata degli assembramenti, ma dei commercianti. Stiamo puntando sull’integrale digitalizzazione del paese e sui pagamenti in sicurezza”. Il premier Conte parla, al margine della conferenza stampa, del piano vaccinale (una giornata dedicata al vaccino il 27 dicembre 2020), del fatto che bisogna rimanere ancora concentrati e non abbassare la guardia, fino a quando il virus non sarà sconfitto davvero attraverso le vaccinazioni collettive. Le polemiche sono già scoppiate per la normativa contraddittoria (anche perché si era detto che si sarebbero adottati i 21 criteri per differenziare le zone dove le cose vanno bene da quelle dove vanno male), per il fatto che all’apertura delle scuole (7 gennaio) saremo punto e a capo senza aver risolto la questione dei mezzi pubblici e, soprattutto, perché non tutte le situazioni sui territori sono uguali: nel leccese i numeri sono bassissimi e non da zona rossa. I “rigoristi”, però, pensano che sia l’unico modo per dare una sterzata decisiva alla curva del contagio.
LA SINTESI DELLE NUOVE REGOLE:
Nei giorni 24, 25, 26, 27 e 31 dicembre 2020, e nei giorni 1, 2, 3, 5 e 6 gennaio, in tutta Italia saranno in vigore le regole relative alla «zona rossa»
Nei giorni 28, 29 e 30 dicembre 2020, e nel giorno 4 gennaio 2021, in tutta Italia saranno in vigore le regole relative alla «zona arancione» (si potrà uscire da un Comune se la popolazione non supera i 5.000 abitanti e se il Comune dove ci si vuole spostare non è più lontano di 30 chilometri. Resta vietato in ogni caso uscire dal proprio Comune se ci si vuole recare nel capoluogo di provincia).
Anche nei giorni in cui varranno le regole della «zona rossa» in tutta Italia sarà consentito uscire di casa per andare in visita nelle abitazioni di parenti e amici, pur se rispettando regole precise:
1) Le persone che si spostano non possono essere più di due, a meno che non portino con loro figli minori di 14 anni;
2) Lo «spostamento verso le abitazioni private è consentito una volta sola al giorno in un arco temporale compreso fra le ore 5 e le ore 22», quindi è obbligatorio rispettare il coprifuoco;
3) Si può andare «verso una sola abitazione ubicata nella medesima regione»: per fare un esempio, chi fosse andato a pranzo a casa dei nonni, non potrà andare la sera stessa a cena dai cugini.