SALENTO – Alcuni già lavoravano come operatori socio sanitari a tempo determinato, altri ancora erano stati inseriti in graduatoria con la possibilità di essere assunti. In 65 erano risultati idonei al mega concorso per operatori socio sanitari che vedeva come capofila il Policlinico “Ospedali Riuniti” di Foggia. Idonei sì ma in possesso di un attestato falso. E la direzione ospedaliera ha dovuto escludere dalla graduatoria finale 65 Oss firmando due apposite determine. Il motivo? L’attestato di qualifica non è valido. Il centro di formazione che ha organizzato i corsi, con sede a Teramo, non risulta inserito nell’Albo Regionale degli Organismi di Formazione accreditati con la Regione Abruzzo. Carta straccia, dunque. Raggiri? Probabilmente.
E dopo le determine a firma della Direttrice generale del Policlinico “Ospedali Riuniti” Lucrezia Cardinale, la vicenda potrebbe riservare strascichi da un punto di vista penale. Da Foggia fino al Salento, i 65 oss sono sul piede di guerra per il tempo perso e i soldi buttati per un corso durato un anno rivelatosi un bluff. Più di qualcuno ha già raccolto un parere legale e sono partite le prime denunce. È il caso di un oss salentino licenziato dal posto di lavoro per un attestato che non aveva alcuna validità effettiva. E ora ha affidato tutto nelle mani dell’avvocato Gianni Gemma. D’altronde le verifiche sono molto scrupolose. Gli attestati sono stati vagliati dalla Commissione esaminatrice istituita appositamente per filtrare le domande e l’azienda ospedaliera di Foggia ha così recepito la graduatoria generale di merito.
Il bando di concorso prevedeva come requisito di ammissione il possesso dell’attestato di operatore socio sanitario conseguito dopo il superamento del concorso di formazione della durata di 1 anno come previsto dagli articoli 7 e 8 dell’accordo provvisorio tra il Ministro della Sanità; il Ministro della Solidarietà Sociale e le Regioni e province autonome di Trento e Bolzano del 18 febbraio 2020. Nel rispetto della normativa il controllo per verificare se gli attestati fossero conformi o meno è stato affidato alle Regioni. Un accertamento essenziale per poter poi inviare i nominativi dei candidati vincitori alle aziende destinatarie delle assunzioni.
A fronte delle richieste trasmesse circa la validità degli attestati, con una nota del 18 dicembre del 2020, la Regione Abruzzo ha comunicato all’azienda ospedaliera la non validità di tutti gli attestati rilasciati dal centro di formazione con sede a Teramo “non essendo – si legge nelle determina dell’ospedale foggiano – tale oggetto iscritto all’Albo regionale degli Organismi di Formazione accreditati dalla Regione Abruzzo allo svolgimento di attività formative”. La Direttrice Generale ne ha preso atto. E come immediato provvedimento ha firmato la determina per disporre la decadenza della graduatoria generale di merito con buona pace di una sessantina e più di aspiranti oss.
Peraltro lo stesso centro di formazione è già finito nell’occhio del ciclone e, nei mesi scorsi, le denunce di altri oss truffati hanno portato all’apertura di diversi fascicoli d’indagine. E a Lecce gli organizzatori e i responsabili dei corsi sono finiti sotto processo.