GALLIPOLI (Lecce) – Insulti sessisti durante un match di campionato e la Presidentessa del “Gallipoli Football 1909”, Paola Vella, presenta una denuncia. Cori intonati nei 90 minuti di gioco tra l’Asd Gallipoli (l’altra squadra della città bella militante in Eccellenza) e lo Spartan Legend Ginosa direttamente dalla curva della squadra di casa che, con il “Gallipoli Football 1909”, vive o meglio viveva una sana rivalità calcistica. Il 20 febbraio del 2022, però, i tifosi dell’Asd Gallipoli, assiepati nella curva sud dello stadio “Antonio Bianco”, hanno iniziato a lanciare una serie di cori contro la Presidentessa di chiara impronta sessista (“quella donna là fa la pornostar”) e altri ancora più pesanti fino alla comparsa sui gradoni dello striscione “Vella, lavati la bocca”.
Non essendo presente allo stadio, le voci su quanto accaduto in campo sono arrivate all’orecchio della Presidentessa nelle ore successive tramite screenshot e messaggi di amici e conoscenti. Nei giorni seguenti, poi, la vicenda ha assunto un’eco nazionale con varie testate giornalistiche anche nazionali che hanno riportato gli insulti contro una donna in uno stadio. Il mondo del calcio e non solo si sono stretti attorno alla Presidentessa che ha ricevuto numerosi attestati di vicinanza e di solidarietà anche se la vicenda inevitabilmente ha lasciato strascichi perché ancora oggi la Presidentessa “non riesce a trovare una singola ragione che abbia potuto scatenare un odio tanto violento nei suoi confronti”.
“Offesa – come riportato nella denuncia – nel profondo della dignità di donna, madre, moglie, professionista e sportiva”. “Non è possibile – commenta la stessa Presidentessa – che ancora oggi una donna venga sommersa di insulti sessisti ed epiteti ingiuriosi per il solo fatto di essere una donna in un ambiente prettamente maschile né ritengo sia possibile far finta di nulla e andare oltre un fatto che mi ha segnato profondamente e che ha minato anche la tranquillità e la serenità della mia famiglia e dei miei affetti per fatti talmente incresciosi che non dovrebbero mai verificarsi né in un campo di calcio né in nessun altro luogo”.
L’amarezza per gli insulti ha fatto il paio con il rammarico nel constatare che nel referto arbitrale non sia stato fatto alcun riferimento alle offese partite dalla Curva Sud e che la Presidentessa non abbia mai ricevuto alcun attestato di stima o di vicinanza da parte dei componenti della dirigenza della società “Asd Gallipoli” “compresi – si legge nella denuncia – anche i due fratelli che stanno alla Presidenza che invece hanno dimostrato con il loro silenzio e la loro indifferenza, una sorta di solidarietà verso quei cori sessisti e gravemente infamanti che hanno colpito la mia persona”.
Per questo, dopo mesi di lunghe riflessioni, la Presidentessa si è determinata a sporgere una denuncia-querela tramite l’avvocato Arcangelo Corvaglia per consentire agli investigatori di identificare i responsabili di quei cori e insulti.