BARI/LECCE – Coinvolge anche la provincia di Lecce, dove sono in corso delle perquisizioni, l’inchiesta della guardia di finanza su una presunta truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche ed emissione di fatture per operazioni inesistenti, per fatti commessi a Bari dal 2019 al 2022.
È l’accusa a carico di due persone, residenti nel capoluogo regionali, nei confronti delle quali stamane i finanzieri del Comando Provinciale di Bari stanno eseguendo a Bari (e provincia), Lecce e Andria (Bat) un decreto di perquisizione domiciliare e locale.
Sono entrambe indagate, insieme a una terza persona. Le perquisizioni stanno interessando anche alcuni enti a loro riconducibili. Il provvedimento è stato emesso dalla Procura Europea sede di Roma che ha delegato le indagini al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Bari.
Secondo l’ipotesi di accusa ci sarebbero gravi indizi di reato sulle attività svolte da associazioni (che rispondono per i profili di responsabilità amministrativa degli enti), con sede legale nel capoluogo e diverse unità locali nel territorio pugliese, riconducibili ai due indagati, impegnate del settore della formazione professionale, del contrasto alla disoccupazione e dell’inserimento nel mondo del lavoro dei giovani e dell’istruzione, beneficiarie di contributi comunitari erogati nell’ambito del programma “Garanzia Giovani”.