LECCE – La quadra non si trova, quindi slitta di 24 ore il varo della giunta di Adriana Poli Bortone, diventata per la terza volta sindaca a distanza di 17 anni (ha ricoperto la stessa carica dal 1998 al 2007). Il braccio di ferro più attuale è con Fratelli d’Italia, primo partito: Congedo insiste nella richiesta di nominare assessori i due più votati. Roberto Giordano Anguilla sarà sicuramente dentro (e si gioca anche la carica di vicesindaco con Guido), ma con Andrea Pasquino le quote rosa si dovrebbero pescare altrove. Ecco perché c’è chi spinge sulla soluzione Maria Luisa Greco, quarta eletta in FdI, vicina al terzo arrivato, Oronzino Tramacere. Poi c’è il problema Andrea Guido, che Puglia Popolare definisce in rappresentanza di tutta la coalizione, visto che gli è stata trovata “casa” all’ultimo momento per problemi con il suo partito. Tra le donne ci potrebbe essere Laura Calò e Simona Manca come esterna. Non è facile per Poli Bortone risolvere il problema Ugo Lisi e Giorgio Pala: avranno sicuramente degli incarichi (probabilmente esterni), ma per loro non c’è il posto in giunta.
Se ne riparlerà tra un anno, quando si farà una verifica, come annunciato dalla sindaca. Intanto, “Lecce Futura” di Giorgio Pala indicherà una donna, ma non è scontato che sia chi ha preso più voti. Severo Martini, unico consigliere eletto dalla Lega, potrebbe essere nominato presidente del Consiglio comunale. Giancarlo Capoccia, Gianpaolo Scorrano, Monticelli Cuggiò, Luciano Battista e Andrea Guido non dovrebbero avere problemi nell’ingresso in giunta (composta da 6 uomini e 3 donne), visto che sono i primi nelle rispettive liste (oltre a essere i più votati, insieme a Giordano Anguilla). Più complessa la situazione per l’ex presidente del Consiglio Carlo Mignone: non è chiaro se troverà posto nel complicato puzzle delle nomine del centrodestra. Tra poche ore sapremo la verità.