“Sogna perché il sonno ti può dare quello che il giorno non ti potrà dare mai”
Jim Morrison
Comincia dal buio il viaggio artistico di Christian Montagna, dal primo luogo oscuro dell’esistere: il grembo materno, alla costante ricerca per raggiungere la luce.
Considerata la giovane età si concepisce chiaramente che egli vive intensamente e profondamente le proprie emozioni, proiettando tutto in se stesso, senza quasi mai alzare lo sguardo al mondo, forse così poco rassicurante.
O forse perché la realtà è troppo straniera alla sua entità d’ uomo e artista?
Sì, perché queste essenze duali e contraddittorie, che profondamente e orgogliosamente gli appartengono, non si sa quando si incontreranno per unirsi.
I gesti pittorici che l’artista imprime sono combinati e armoniosamente segnati da paesaggi irreali che lo spettatore non incontra nel reale, li riconosce, semplicemente perché fanno parte dell’ immaginario.
Anche l’artista per il momento li vive solo sul pennello, perché è il presente che conta. Il passato è nebuloso e il futuro non esiste.
Così nella ricerca di se stesso dipinge paesaggi come miraggi in monocromi apparenti, dove lo spazio non permette di essere attraversato.
Una peculiarità lo contraddistingue, perché ogni opera non vive da sola, ma fa parte di “un gruppo di opere” , perché come egli stesso afferma: “dipingere è fare un viaggio”, che non è mai breve.
Nel bianco e nero delle prime creazioni che l’artista definisce “vecchia produzione”, c’è un distacco tra luce e buio, niente ombre, tutto è distinto e netto. Qui non si conoscono vie di mezzo.
La sua è una pittura spiraglio, una finestra dalla quale si può intravedere che c’è possibilità di salvezza, che esiste un altro luogo che occorre conoscere.
La strada, inevitabilmente, è lunga, egli lo sa, ma non ha fretta.
Costante è la presenza dell’acqua che ora è laguna, ora mare oscuro a rappresentare la profondità dell’essere che non è mai trasparenza, anche se in “Trance”, del 2007, si coglie una sorta di chiarore nei blu e negli azzurri, simbolo della spiritualità per eccellenza.
La ricerca artistica di Christian Montagna si traduce in opere raffinate ricche di forza espressiva, e chi si sofferma a guardarle deve porsi delle domande per trovare una possibile traccia, una ipotesi di salvezza che l’artista forse, inconsapevolmente, propone, ma che non svela, sempre in “Trance” e anche in “Sunset” del 2009.
O è tutto un inganno? Siamo sicuri che egli abbia delle risposte o che invece ci confonde, perché è egli stesso confuso? E quella luce che lui ogni tanto svela e concede non potrebbero essere solo i suoi sogni? E la realtà è tutta un’altra cosa? Ma questa è la meraviglia della sua produzione pittorica: egli scatena delle domande. E questo è l’unico compito dell’artista.
Nell’ultima produzione “In Assenza di luce”, del 2010, ombre e luci sono indistinti, solo alcuni tratteggi cromatici abbozzano quella luminosità, quasi prorompente e sorprendente, cui anela l’artista.
Intanto sostando accanto alle opere sorge spontanea un’ altra domanda: come mai tanta assenza e aspirazione per quella luce e colori che la sua terra d’origine possiede ed elargisce in gran quantità?
Perché Christian Montagna è nato nel Salento, vive e dipinge a Lecce dopo essersi laureato all’Accademia di Belle Arti della città barocca e aver trascorso solo un breve periodo pittorico nel Nord Italia.
Ma si intuisce chiaramente che nei colori della sua terra ancora non trova quella luce che tanto desidera, anche se, probabilmente, è proprio lì che andrà a cercarla.
Intanto la sua ricerca continua …