Il presidente della Camera di Commercio di Lecce, Alfredo Prete, in questo periodo si occupa, a tempo pieno, del Lido York, un’attività, messa in piedi molti anni fa dalla sua famiglia, che accoglie molti vacanzieri che fanno tappa a San Cataldo. La crisi ha fatto calare i consumi anche in questo settore: gli addetti ai lavori sono preoccupati, ma sperano che, puntando sull’eccellenza e sui servizi di qualità, le cose possano cambiare
Presidente Prete, Federalberghi parla di un calo del 20 per cento in Italia. Nel Salento come vanno le cose?
«Aspettiamo i dati per parlare con più precisione. Sicuramente c’è stata una contrazione dei consumi: dal 20 al 40 per cento, a seconda delle località costiere del nostro Salento, e questo significa che la crisi si è fatta sentire. Comunque, bisogna mettere in conto che ci sono cinque milioni di vacanzieri in meno e una parte di questi sarebbe potuta venire nel Salento, che è una delle mete più ambite a livello nazionale».
Confrontando quest’anno con il 2011, come sono andate le cose?
«Il 2011 è stato un anno eccezionale, sotto tutti i punti di vista. Rispetto all’anno scorso, sicuramente, c’è un decremento. Abbiamo tenuto rispetto al 2010, ma non rispetto al 2011. La gente, nel 2011, ha consumato di più perché sapeva che sarebbe arrivata una crisi durissima, invece, quest’anno, la gente stava attenta anche se doveva acquistare solo un ghiacciolo. I consumi sono calati notevolmente».
Come si fa a riattivare i consumi? Le tasse sono troppo alte e sembra che non si possano abbassare.
«Fino a quando i media continueranno a bombardare il consumatore con messaggi negativi, parlando di spread e recessione, anche i pochi soldi che ci sono non saranno spesi, perché tutti sono impauriti. Al consumatore bisogna dire la verità senza terrorizzarlo. Poi, anche noi imprenditori, dobbiamo continuare nel solco della qualità, nonostante la brutta annata, dobbiamo dare servizi eccellenti per attirare il turista».
Il Salento, nel 2012, ha saputo accogliere i turisti dando servizi trasparenti e di qualità o c’è sempre chi fa il furbo?
«Come sempre, c’è chi ha pensato che doveva recuperare tutto quello che aveva perso durante la stagione, soprattutto in alcune località, spennando i turisti: questo è da stupidi e danneggia tutto l’intero settore».
Insomma, c’è chi ha pensato di puntare sulle ‘stangate di Ferragosto’, vero?
«Esattamente. Io so che sono stati introdotti prezzi esorbitati rispetto alla media: questa è una scorrettezza anche nei confronti dei gestori onesti».
Ristoranti e strutture ricettive si avvalgono di professionalità valide o di “improvvisatori” che fanno risparmiare?
«Bisogna fare ancora molto, dotandosi sempre di più di personale preparato che sappia parlare almeno l’inglese. Chi fa la furbata di non puntare sulle professionalità fa solo un danno a se stesso e all’immagine del Salento».
Gli enti hanno saputo fornire servizi adeguati, soprattutto sui trasporti?
«Mi sembra che ‘Salento in Bus’ abbia funzionato bene, a parte qualche piccolo incidente di percorso che ha fatto scatenare qualche polemica, ma non ci sono state molte lamentele».
Lei è il proprietario di un lido storico, ma il governo sta rivoluzionando tutto in questo campo: le concessioni verranno messe all’asta. Riuscirete a modificare i provvedimenti previsti?
«La nostra battaglia continua per evitare che si vada all’asta nel 2015: questo vorrebbe dire consegnare gli stabilimenti balneari alle multinazionali e alla malavita che ricicla così il denaro sporco».
Ogni lido funziona per tutto il giorno, la notte si balla in spiaggia: è un grande business.
«Il Lido ormai vive 24 ore: il cliente dello stabilimento balneare vuole animazione divertimento, attività sportive. Si pensi all’iniziativa ‘Spiagge d’autore’: c’è spazio anche per la cultura. Oggi abbiamo imparato a offrire tanti servizi ai bagnanti».
Continuano le polemiche sull’inciviltà dei bagnanti e sulla sporcizia in spiaggia. Il Corriere Salentino ha messo in luce, per primo, la situazione gallipolina. Cosa è successo, secondo lei?
«Il turismo di quest’anno non è stato di qualità, è stato abbastanza livellato verso il basso: abbiamo avuto molti vacanzieri che non hanno rispettato l’ambiente e le regole. Questo non è un turismo che ci interessa: speriamo che quello dell’anno prossimo sia diverso».
Ci sono responsabilità anche del Comune interessato?
«No, è solo una questione d’inciviltà e mancanza di rispetto delle regole del buon vivere civile».
A Lecce ci sono più imprese che nascono o più imprese che muoiono, in questo periodo?
«La provincia di Lecce è al primo posto per quanto riguarda il rapporto nati-mortalità in Italia, ma questo è un dato molto freddo, che potrebbe far intendere che c’è un dinamismo imprenditoriale molto sviluppato. Se analizziamo il dato in maniera più approfondita, scopriamo che la maggior parte delle partite Iva, che aprono oggi, sono un popolo di disperati, gente espulsa dal mondo del lavoro che cerca di avviare un’attività, ma c’è anche una piccola parte di emersione: aziende che decidono di regolarizzarsi»
Alberto Capraro