Tutti a rapporto dal Prefetto ma l’ammontare dei debiti accumulati dai comuni e dagli Ato nel settore rifiuti rimane vertiginoso. Per ognuno indispensabile un piano di rientro, ciò che la Prefettura ha richiesto anche oggi, nell’incontro convocato alla presenza dell’assessore regionale all’Ambiente, Lorenzo Nicastro
“Sono venuto qui il 20 maggio, oggi ritorno per lo stesso motivo. La situazione è inaccettabile- ha detto lui- perchè paradossale, in quanto la provincia di Lecce ha i migliori impianti di tutta la Puglia e questa non è una crisi ambientale bensì finanziaria”. Le somme continuano a rimanere consistenti. 14Milioni di euro la somma che le aziende che si occupano dell’impiantistica e della raccolta della spazzatura vantano nei confronti dell’Ato Le2 e dei 46 comuni che lo componevano. 12Milioni di euro è quella, invece, che la società “Progetto Ambiente” deve ancora ricevere dall’Ato Le1.
“Ma, è bene ribadirlo- ha sottolineato il Prefetto Giuliana Perrotta- ci sono municipi virtuosi, che non hanno un euro di debito, come Arnesano, Monteroni, Carmiano, Muro e Santa Cesarea. Loro non possono pagare le conseguenze per tutti gli altri”. Nonostante l’amarezza, però, verso i comuni morosi continua a tardare il braccio di ferro e il delineare un sistema sanzionatorio. “E’ quello che vorremmo evitare- ha commentato il presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone- attraverso la dilazione dei pagamenti, che comunque non comporti un’asfissia per i municipi”. Il rischio rimane sempre lo stesso. Che la crisi si ripresenti e che per scongiurarla serva ogni volta aprire il portafoglio. Ma il cumulo storico delle pendenze non cala. E solo per il gruppo Cogeam continua ad ammontare a circa 6milioni di euro.