A scuola per fare i genitori. E’ il messaggio dell’iniziativa che approda anche a Lecce, dopo un successo travolgente in 30 città italiane e che porta al centro dell’attenzione la famiglia e il ruolo dei genitori.
In un momento di grande crisi come questo, la famiglia, perno centrale e punto di riferimento, ha bisogno di essere rivalutata. E questo compito spetta per prima ai genitori, ovvero a coloro che la famiglia, la creano.
La Scuola per Genitori è l’occasione per riflettere su questo, sotto la guida e i consigli di qualificati esperti del settore, a cominciare dal suo fondatore, il professore Paolo Crepet, sociologo e medico psichiatra che presenzierà il primo degli incontri della Scuola, che si terrà proprio questa sera alle 20.00 presso il Grand Hotel Tiziano di Lecce.
La Scuola per Genitori a Lecce nasce grazie all’impegno della cooperativa Quinto Ennio e gode del patrocinio del Ministero dell’Istruzione, della presidenza del consiglio regionale della Puglia, della Provincia e del Comune di Lecce, dell’Ambito Territoriale e sociale di Lecce e dell’Unione dei comuni della Grecìa Salentina. Tutte le istituzioni erano presenti questa mattina alla conferenza stampa che ha esposto l’evento, assieme al professore Crepet, che ha tenuto una prima introduzione di ciò di cui parlerà nel pomeriggio.
“Spero che da questo parta un progetto più complesso. La scuola dei genitori è nata dieci anni fa a Vicenza, lontana dalle paure della crisi ma c’era una preoccupazione legata alla quantità di aziende che morivano per l’impossibilità di passare il timone di comando alle nuove generazioni; si scoprì poi che questo era una problema educativo, perché i figli di quelli imprenditori o artigiani non volevano mandare avanti quelle aziende. Oggi c’è la crisi e questa cosa io non la vedo solo come uno spauracchio ma come una grandissima opportunità, perché ci obbliga a fare i conti con quello che abbiamo fatto e anche con quello che abbiamo sbagliato. Non c’è nessun problema a pensare che abbiamo fatto degli errori, d’altronde il saggio torna indietro, è il perverso che continua. La crisi incombente ci costringe a pensare. E noi dobbiamo pensare al futuro. Qual è quello dei nostri figli? I dati dei giovani che non studiano e non lavorano sono raccapriccianti, abbiamo una massa di talenti che noi non sfruttiamo e che anzi paghiamo. Questo non so se ce lo possiamo più permettere ed è uno spreco di futuro. Questa cosa la crisi non lo ammette più, per fortuna. Per correre ai ripari dobbiamo dire ai ragazzi che ci vuole coraggio e formazione. Basta con le attese, non è più questa l’Italia, chi emerge oggi è gente che ha qualità e che ha iniziativa.”
Anche il presidente della Provincia Antonio Gabellone, ha confermato l’importanza della famiglia come punto centrale su cui concentrare le attenzioni: “La famiglia per noi del sud, ha un ruolo centrale nel tessuto connettivo delle nostre realtà, costituisce parte sostanziale. La famiglia rappresenta la cerniera tra le varie generazioni, oggi messa in pericolo dalla così economia e dei valori come mai avvenuto in tempi passati. Queste sono quindi ottime occasioni per fare il punto e aprire gli occhi dinanzi ai pericoli e alle insidie che sono dietro l’angolo. È un lavoro di presa di coscienza per proteggere gelosamente un patrimonio che è alla base della nostra esistenza.”
Molto soddisfatta anche la vice Sindaco Carmen Tessitore: “Questo e un esempio di come il volontariato di qualità possa venire incontro alle esigenze del territorio e possa legarsi alle istituzioni. E’ una proposta progettuale di un percorso essenziale si porta avanti con personaggi di maggior competenza in Italia e che fanno conoscere l’Italia nel mondo. Noi come istituzione andiamo a braccetto, promuoviamo la famiglia, perché siamo convinti che se non ci riappropriamo delle sue basi essenziali, la società cadrà nell’autodistruzione. Se il mondo non si riappropria dei valori, davvero finirà. La famiglia non è un problema ma una risorsa anche in tempi di crisi e i genitori non devono perdere la speranza”.