La Quinta Sezione del Consiglio di Stato, con sentenza pubblicata e redatta in forma accelerata, ha dichiarato inammissibile il ricorso d’appello proposto da numerose Associazioni (Federconsumatori, Cittadinanza Attiva, Associazione Sud) unitamente ai Comuni di Melpignano, Soleto, Zollino e Castrignano dei Greci, avverso la sentenza del TAR di Lecce del 2010 che aveva già affermato la piena legittimità del Piano di Tutela delle Acque della Regione Puglia, che aveva recepito la localizzazione e la fattibilità della discarica di servizio di Corigliano in precedenza autorizzata nell’ambito del Piano Regionale dei rifiuti e in corso di realizzazione da parte del gruppo COGEAM.
Accogliendo le eccezioni difensive degli Avv.ti Pietro e Antonio Quinto, il Consiglio di Stato ha affermato addirittura l’inammissibilità della impugnativa avverso il Piano di Tutela delle Acque finalizzata strumentalmente a mettere in discussione la scelta localizzativa della discarica di Corigliano, rilevando che, a seguito dell’approvazione del progetto definitivo della discarica con decreto del Commissario Delegato per l’Emergenza Ambientale del 2008 «l’assetto di interessi con tale atto definito è perciò divenuto intangibile».
Il Consiglio di Stato ha peraltro dato atto come nel precedente procedimento localizzativo ed autorizzativo vi sia stata una rivalutazione delle esigenze di salvaguardia della falda acquifera della zona interessata. In tal senso l’Avv. Quinto difensore della COGEAM, ha documentato e dimostrato come nel lungo iter di approvazione del progetto della discarica siano state effettuate approfondite indagini idrogeologiche sulla base delle indicazioni dell’Ente Acquedotto Pugliese, dell’Arpa e della struttura Commissariale e come addirittura si sia pervenuti ad un ridimensionamento dell’impianto sia in termini di volumetria, sia in termini di destinazione, essendo stata limitata l’attività della discarica solo alle esigenze di “servizio” (rifiuti trattati) e non più di “soccorso” (rifiuti indifferenziati).
Commentando la decisione, l’Avv. Quinto ha sottolineato come, al di là degli aspetti giuridici e formali, sia a livello di TAR che di Consiglio di Stato sia emerso in tutta evidenza come la discarica di Corigliano, posta ad un chilometro dai punti di captazione dell’acqua, non possa arrecare alcun nocumento alla falda acquifera del Salento.