La scelta del presidente della Repubblica crea spaccature nel Pd anche a livello regionale. Non c’è solo l’uscita di Renzi, che ha detto no alla scelta di Marini: in mattinata anche Blasi ed Emiliano, parlando con alcuni giornalisti, hanno dichiarato di non condividere la decisione di Bersani, che sa troppo di inciucio. Intorno alle 10 del mattino il segretario regionale ha deciso di accendere la miccia delle polemiche con un post su facebook: “Davvero incomprensibile, abbiamo cercato un Governo di cambiamento per cinquanta giorni, per entrare in sintonia col Paese. Oggi abbiamo la possibilità concreta di cominciare questo cambiamento e la stiamo sprecando. Se fossi in quell’aula voterei Stefano Rodotà. Chiedo ai Parlamentari del Pd eletti in Puglia di fare lo stesso”. Dopo di lui anche il presidente del Pd, Michele Emiliano, da sempre su posizioni più vicine al M5S, ha dichiarato di tifare per Rodotà e di sperare che anche i suoi compagni di partito facciano la stessa cosa che sta facendo Sel: “Rodotà è il candidato più giusto, mi auguro che i parlamentari del Pd scelgano lui”.
Insomma, da Renzi a Blasi, i democratici rischiano di spaccarsi in tutta Italia: l’idea di tornare agli accordi nascosti tra berluscones e democrat spaventa anche gli elettori, che si fanno sentire con una valanga di commenti critici anche sui social network. Il numero uno del Pd regionale, però, non dà un semplice parere, ma lancia un vero e proprio appello ai suoi colleghi, affinché scelgano il costituzionalista Rodotà: un vero e proprio ammutinamento interno al Pd.