SURBO (Lecce) – Potrebbe chiudere i propri conti con la giustizia Riccardo Schiavoncini, il sergente dell’Aeronautica militare di stanza presso il 16° Stormo di Martina Franca, arrestato nel febbraio scorso con l’accusa di violenza sessuale continuata. L’avvocato difensore Antonio Mazzeo ha infatti concordato la pena con il sostituto procuratore Maria Vallefuoco ad un anno ed otto mesi di reclusione. La decisione finale è prevista per il prossimo 3 dicembre. Nel corso dell’udienza camerale il gip Alcide Maritati potrebbe ritenere congrua la pena oppure chiedere un nuovo conteggio. Una delle persone offese, assistite dall’avvocato Silvio Giardiniero, si costituirà parte civile.
La Procura contesta al 31enne di Giorgilorio, (frazione di Surbo), undici casi di molestie nei confronti di altrettante donne avvicinate nel centro di Lecce. La tecnica adottata dal sergente sarebbe stata la stessa: allungare le mani sulle parti intime, per poi allontanarsi a piedi con un passo tranquillo. Nel corso dell’interrogatorio di garanzia, subito dopo il suo arresto, il sergente rispose alle domande del gip Giovanni Gallo. Ammise gli addebiti ma solo in parte. Un paio di episodi non di più. Per gli agenti delle volanti e della Squadra mobile, invece, Schiavoncini si sarebbe reso responsabile di più episodi. L’indagine scattò con una denuncia di una donna nell’ottobre scorso.
Ma stando agli accertamenti degli agenti delle volanti e della squadra mobile, iniziati lo scorso ottobre in seguito alla denuncia di una donna, Schiavoncini è responsabile anche di altri nove episodi. Gli investigatori riuscirono a risalire alla sua identità attraverso le descrizioni fornite dalle vittime e le immagini delle telecamere di videosorveglianza installate nelle zone in cui il sottoufficiale avrebbe agito. Il materiale investigativo venne arricchito in particolare da un filmato che riprese Schiavoncini a bordo di una Honda Cr Sport dopo aver palpeggiato una donna a poche centinaia di metri dalla Questura.
F.Oli.