di Gaetano Gorgoni
BAIA VERDE (GALLIPOLI) – Ogni anno, tra i giovani che affollano la «piccola Ibiza del Salento», con la voglia di scatenarsi fino all’alba nelle discoteche della costa, si mimetizzano (mica tanto!) orde di violenti barbari, capaci di passare subito alle vie di fatto, tra molestie sessuali e approcci sessisti. «Stavo camminando sulla via principale dei lidi, in pieno giorno, e ho dovuto affrontare tre pericolosi gruppi – spiega una 19 enne leccese – Ero rimasta da sola. Il primo gruppo mi ha accerchiata cercando di mettermi le mani addosso, poi a un certo punto un napoletano che era con un altro gruppo mi ha morso il sedere, mi sono difesa a pugni. Non si può più girare da sole. Subito dopo, alcuni che vendevano alcol abusivamente per strada, mi hanno chiesto quanto volessi per un rapporto orale e quanti ne avessi fatti fino ad oggi». Molestie gratuite e atti ai limiti della violenza sessuale: ad agosto Baia Verde diventa un covo di cafoni, violenti e sessisti. Le testimonianze sono tante, le denunce poche, purtroppo.
«Ero in spiaggia ad aspettare il mio ragazzo: mi sono fatta un bagno nella zona libera e mi sono distesa al sole. A un certo punto ho sentito qualcosa su di me: era un ragazzo, mi ha messo le mani sul sedere e diceva cose sconce. L’ho preso a parolacce e sono andata via» – spiega una 25 enne di Gallipoli. La maggior parte delle ragazze incassano senza sporgere denuncia: però, nelle interviste che abbiamo realizzato in zona, spuntano tante di queste storie. Degli approcci sessisti meglio non parlarne: sono all’ordine del giorno. A Gallipoli c’è una zona presa d’assalto da cafoni, incivili e violenti: Baia Verde. Urlano, si alcolizzano, spesso si drogano, fanno risse e vivono ammassati in case parcheggio: inutile negarlo, magari si tratta di una piccola percentuale che fa molto rumore, ma le recenti notizie sulle numerose molestie sessuali alle malcapitate frequentatrici della zona ripugnano alla coscienza collettiva e sono una realtà che anche le forze dell’ordine confermano.
I controlli ci sono, ma forse non bastano a frenare il cafonismo che ogni agosto affonda la bellissima Baia Verde, dove comunque (è giusto puntualizzarlo) esistono locali e lidi che permettono di trascorrere serate molto serene e divertenti. «Abbiamo portato a termine diverse operazioni contro lo spaccio. Per ora abbiamo una sola denuncia formale di molestie sessuali, ma teniamo sempre gli occhi aperti per prevenire questi fenomeni. Presidiamo la zona» – spiega il comandante dei carabinieri, Francesco Battaglia. In questi anni Baia Verde è diventata la patria della disco music: i locali lungo tutta la costa ospitano i dj producer più importanti a livello mondiale. Decine e decine di ragazze immagine popolano le spiagge per pubblicizzare, con volantini alla mano, le serate. C’è tutto un mondo fatto di notti brave e sesso facile: gli adolescenti (e non solo) con gli ormoni impazziti ci sguazzano.
È un mondo popolato da abusivi con i recipienti pieni di birra in ghiaccio, tantissimi ragazzini e ragazzine alla ricerca di nuove avventure, senza andare troppo per il sottile. Tra i tanti ragazzi che popolano questa parte di Gallipoli, ci sono quelli che alzano il gomito e quelli che si drogano: il mercato della droga qui faceva grandi affari prima che le forze dell’ordine, soprattutto in borghese, avviassero un durissimo giro di vite. Ma il flusso di beceri molestatori sembra aumentare. L’insicurezza cresce. Le testimonianze di molestie sono tante.
Alcune squadracce di rozzi ricercatori di sesso stanno appestando la bellissima Baia Verde: dei potenziali stupratori senza remore, che hanno bisogno di essere tirati fuori dalla giungla mentale in cui sono sprofondati per essere riportati nel mondo civile, quello del savoir-faire, dove le donne non sono un pezzo di carne da prendersi con la violenza. Le ragazze di Baia Verde si rivolgano ai carabinieri, non lascino passare questi episodi: attorno a quelle «mani morte» si stringeranno finalmente le manette.