di Julia Pastore
GALLIPOLI (LECCE) – I suoi cocktail sono approdati nel libro e nelle puntate del programma di Benedetta Parodi, “I menù di Benedetta”, ha partecipato alla “Campari competition” classificandosi fra i primi, ha organizzato feste in lussuose ville private ospitando vip di fama nazionale e oltre. Tutto questo lo ha fatto mettendo al primo posto la sua terra d’origine, il Salento: stiamo parlando del bartender Vittorio Palmieri, 34 anni, di cui già 23 dedicati al suo lavoro.
Inizia sin da piccolo: ha 11 anni quando la nonna, con cui vive sin dalla tenera età dello svezzamento, lo convince a fare la sua prima esperienza lavorativa – estiva in un semplice bar del paese. Ed è lì che Vittorio scopre la sua vocazione: il “mixology”. Al bar sa intrattenere la gente, chiacchierando si fa conoscere e guadagna tanto, vive nel mondo dei balocchi: frequenta la scuola media e ha già uno “scooter” tutto suo, pagato da sé, ma in classe si impegna poco e viene bocciato.
Il lavoro gli piace troppo; frequenta l’istituto alberghiero di Santa Cesarea Terme; nel ’99 la sua prima stagione nel centro storico di Gallipoli: la famiglia Quintana lo assume come cameriere al ristorante “Marechiaro”, vende aragoste meglio di un pescivendolo. <<Lì lo stipendio serviva a ben poco: le mance arrivavano fino alle stelle, ma parliamo di un’altra Italia!>>.
Nel 2007 rientra nel mondo del bar, per non abbandonarlo più, e lo fa in maniera professionale: frequenta i corsi “basic” e “advanced”, che lo specializzano nei versaggi, nella scelta delle dosi giuste per la preparazione di un cocktail. Evita invece i corsi scenici, come quello di “flair exhibition” (pochi movimenti, poche gocce di alcol, i drink vengono effettuati a bottiglia piena, fanno mezzo giro per aria), di cui apprende solo qualche cenno, perché preferisce badare alla sostanza.
E lo fa per sorprendere un cliente quando sorseggia, non per incantarlo come se stesse a un circo, ostentandogli chissà quale capacità acrobatica: <<Questo lavoro è donare: bisogna donare a chi questa cosa non la sa fare e vuole godersi un buon “drink”>>, afferma il bartender salentino.
Nel 2011 il master in “mixology” e nel 2012 un’amicizia illuminante: quella con il campione mondiale di “flair”, il conosciutissimo Bruno Vanzan (ha condotto diversi programmi televisivi su Sky), che indirizza Vittorio sulla scelta delle giuste “work station” da lavoro e gli consiglia di fare anche dei master di “team leader” e di “bar manager”; a questi master, guidati da Marco Ranocchia, padre di Andrea, ex difensore dell’Inter, Vittorio affianca l’attività di “bar catering” (fondando il suo marchio “Future bar”), presso sontuose ville private e non, grazie anche a due protagonisti della movida salentina, che hanno sempre creduto in lui: Lele Casciaro, proprietario del lido Zen di Gallipoli, e Fabio Casto.
L’estate scorsa ha organizzato il festival di Acquarica 2016: tra gli ospiti, J-Ax e Tiro Mancino.
Oggi Vittorio Palmieri, da tutti noto come “Bro”, è chiamato ad organizzare feste, matrimoni e ricevimenti di diversi tipi in Sicilia, a Napoli, Roma, Milano, Londra. Brillanti sono i suoi “boat party”, di notte o escursioni in barca al tramonto, e ci sono già delle proposte che lo vorrebbero impegnato in Grecia. Il mese scorso ha organizzato un esclusivo post- matrimonio sul “solarium” dello Zen, portando all’azienda salentina un centinaio di Australiani.
<<Amo la mia terra e da qui non me ne andrò: punto tutto sul mio Salento!>>
Quando a vip come Flavio Briatore si fa arrivare la falsa notizia che nel Salento non ci sono giovani adeguati a strutture extralusso, bisognerebbe prima farsi una chiacchierata con Bro, il bartender Vittorio Palmieri.