LECCE – Vedere calpestare i diritti di un essere umano è di certo insopportabile, quando poi ad essere ignorati o addirittura penalizzati sono i bambini e i disabili la rabbia è proprio difficile da contenere. Lo sa bene la signora Maria Luisa Rotondo che scrive per denunciare all’opinione pubblica la mancanza, negli istituti superiori della provincia di Lecce, degli assistenti per i disabili. “Questo problema – scrive – si ripete annualmente: i nostri figli lo scorso 11 settembre hanno cominciato l’anno scolastico con la mancanza di una figura a loro fondamentale cioè l’assistente alla persona che ha il compito di salvaguardare le autonomie raggiunte dai nostri ragazzi, a favorirne di nuove, ad aiutarli ad espletare le funzioni igieniche essenziali. Il problema dell’assenza di queste figure professionali è cominciato quattro anni fa, quando mia figlia, affetta da tetra paresi spastica, ha iniziato a frequentare la scuola superiore ed è peggiorato con la dismissione delle Provincie che gestivano questo tipo di servizio”.
La signora racconta inoltre che ora sarebbe in atto un rimpallo di responsabilità tra Regione, Provincia e Asl e non si capisce bene di chi sia questo disservizio. “Per lo scorso anno scolastico la Regione – scrive la signora – dava i soldi alla Provincia che li inoltrava ai dirigenti delle scuole dando loro l’incarico di assumere e retribuire queste figure professionali. Quest’anno invece la Provincia avrebbe indetto una gara d’appalto per l’assegnazione di questo compito ad una cooperativa”.
Insomma, ad un mese dalla riaperture delle scuole, non tutti gli studenti disabili degli istituti secondari di secondo grado, avrebbero il servizio di assistenza. “Mia figlia – conclude la signora – è attualmente sprovvista di questa figura fondamentale e ha difficoltà quindi ad espletare le sue funzioni fisiologiche, a fare la ricreazione (in quanto ha difficoltà a gestire autonomamente il cibo e nella fase della masticazione) come la fanno normalmente tutti i ragazzi” .
I genitori sono, comprensibilmente, sul piede di guerra perché i loro figli che hanno mille difficoltà quotidiane e con caparbietà affrontano la vita di tutti i giorni sono lasciati soli proprio nel luogo per loro più importante: la scuola. Si spera che l’appello della signora Rotondo sia ascoltato dalle persone deputate a offrire il servizio di assistenza ai disabili e che questi ragazzi non vengano più lasciati soli.