Film del 2005, diretto da Cristina Comencini è stato tratto dall’omonimo romanzo scritto dalla stessa regista e nominato all’Oscar come miglior film straniero nel 2006. La protagonista Sabina (Giovanna Mezzogiorno) è una giovane doppiatrice apparentemente soddisfatta della sua vita, del suo lavoro e della relazione con Franco (Alessio Boni) suo compagno, nonché attore. Inaspettatamente le giunge una gradita sorpresa, è in attesa di un bambino ma questo momento che dovrebbe essere di gioia assoluta è tormentato da uno stato di angoscia, tensione ed incubi notturni ricorrenti, legati alla sua infanzia, si tratta di immagini sbiadite, confuse, poco chiare, Sabina che non ha ricordi definiti di quel periodo, confida il suo disagio alla sua più cara amica Emilia (Stefania Rocca), ormai non vedente, a causa di una malattia degenerativa.
Passeggiando per le vie del centro con la sua collega Maria (Angela Finocchiaro), raccoglie le sue dolorose confidenze considerato che la donna è stata abbondonata dal marito per una ventenne e le propone di andare a fare compagnia ad Emilia. Sabina tace della sua gravidanza al compagno e decide di partire per capodanno, per gli Stati Uniti, dove vive suo fratello Daniele (Luigi Lo Cascio), professore universitario, per cercare di ricomporre i tasselli mancanti del suo passato. Una volta giunta a casa di suo fratello si accorge che egli ha uno strano rapporto con i propri figli, evita di accarezzarli, è poco affettuoso ed è stato in grado di crescerli solo dopo essersi sottoposto a diverse sedute psicoanalitiche. Daniele in un primo momento evita di affrontare i discorsi ed i ricordi a riguardo della loro infanzia ma poi confessa alla sorella la terribile verità, quando erano bambini il loro padre, insegnante dalla facciata di perbenismo, abusò di lui fino a quando questi, non gli lanciò contro un posacenere, minacciandolo di morte qualora avesse fatto le stesse violenze anche alla sorellina.
Purtroppo, nonostante le minacce di Daniele la stessa sorte toccò anche a Sabina, come lo stesso genitore in un letto d’ospedale confessò anni dopo al figlio. Ancora più grave e sconcertante è stata la complicità e l’omertà della loro madre. Daniele incoraggia sua sorella dicendole che comunque il bambino che ha in grembo è una benedizione e la aiuterà, considerato che lei è una persona completamente diversa dai suoi genitori, a scacciare “la bestia nel cuore”. Franco che è rimasto a casa sta lavorando per una serie Tv con il regista Andrea Negri (Giuseppe Battiston), entrambi stanno attraversando un momento di crisi professionale. Approfittando della assenza della compagna, Franco la tradisce con la collega Anita (Francesca Inaudi). Nel frattempo tra Maria e Emilia nasce una relazione sentimentale, Giovanna, tornata in Italia, rivela al compagno la sua gravidanza e Franco che vorrebbe confessarle il tradimento si astiene dal farlo per non turbarla.
Giunge l’estate, Negri invita nel suo casolare Maria, Emilia, Franco e Sabina, tra le due coppie c’è aria di crisi, Maria si allontana da Emilia, incapace di rinunciare alla sua eterosessualità, anche i rapporti tra Franco e Sabina sono piuttosto freddi, dopo molta titubanza Franco, pensando che Giovanna sospetti il tradimento glielo confessa, Sabina a sua volta gli racconta le sue tristi vicende infantili, intanto Negri ha ritrovato, lavorando con Franco, l’ispirazione artistica per un nuovo film. In un afoso pomeriggio, soffrendo molto il caldo Sabina si allontana dal casolare, prende un treno deserto e mentre attraversa un paesaggio tra gli ulivi le si rompono le acque. La donna partorirà in un piccolo ospedale dove giungeranno tutti gli altri, le due coppie si ricomporranno e Daniele dall’America, promette a sua sorella di ritornare in Italia, per conoscere il nipotino che porta il suo nome e dove finalmente potranno camminare a testa alta liberi del peso di tanta sofferenza che però li ha costretti a cancellare la loro infanzia.
La pellicola ritenuta dalla critica una delle migliori della regista, affronta il tema della pedofilia e dell’incesto in maniera intensa, a tratti cruda e crudele, realistica, colma di tensione e sofferenza. I contenuti vengono trasmessi in modo delicato e lo spettatore percepisce e capisce le dinamiche che tuttavia non vengono presentate esplicitamente. Il breve viaggio che Sabina compie prima di dare alla luce il suo bambino, avviene in un treno delle Ferrovie SUD EST che attraversa le suggestive campagne salentine situate tra Diso e Spongano, con ulivi secolari, muretti a secco, pagliare, offrendo un paesaggio dolce e amaro proprio come lo stato d’animo della protagonista. E’ da ricordare che per questa pellicola Giovanna Mezzogiorno ha vinto “La coppa Volpi” come migliore attrice alla 62°Mostra internazionale del cinema di Venezia.
Francesco Stomeo