LECCE – “Né qui né altrove”: i no Tap sono tornati a sfilare in città con gli slogan di sempre. Ma questa volta non erano solo quelli pacifici. Tra di loro si nascondevano alcuni anarchici, in parte provenienti dai centri sociali del nord Italia che, secondo le testimonianze della polizia, hanno lanciato 6 petardi contro le forze dell’ordine e hanno imbrattato i muri dell’Apollo e del Palazzo delle poste. E’ stato imbrattato anche un mezzo dell’Istituto di vigilanza della Cosmopol. Sono stati lanciati cori contro la polizia.
Atti di vandalismo gratuiti e privi di logica che faranno ricordare questa manifestazione solo per l’attacco ai beni storici e architettonici di questa città. Nonostante qualche momento di tensione, comunque, non si sono registrati feriti, per ora. Le forze dell’ordine hanno sorvegliato il corteo che ha attraversato le vie centrali della città, cercando di non surriscaldare gli animi. Secondo la polizia, i manifestanti erano circa 150. Gli atti di vandalismo sarebbero stati filmati: la polizia nelle prossime ore procederà a individuare i responsabili.
Dopo la bomba all’Adecco con la scritta “no TAP” annessa, le forze dell’ordine hanno alzato la guardia. Un elicottero ha sorvolato la città per ore e il presidio in tutta la città è stato massiccio. Il corteo ha attraversato tutte le vie centrali della città, partendo alle 17 dal piazzale della stazione. Intanto, l’ultimo fronte di una lunga guerra contro il gasdotto Tap è quello aperto dalla Procura su sollecitazione dei sindaci: riguarda un presunto spezzettamento doloso dell’iter autirizzatorio per non sottoporre l’opera alla direttiva Seveso.
Garcin