di Gaetano Gorgoni
LECCE – “Ieri sera a Palazzo Carafa – a conclusione di un periodo di confronto aperto con il sindaco il 12 marzo scorso – abbiamo sottoscritto il PATTO PER LA CITTÀ, un accordo politico programmatico per garantire la governabilità di Lecce a partire dall’approvazione del bilancio di previsione”. I tre consiglieri, Antonio Finamore, Laura Calò e Paola Gigante, che hanno siglato l’appoggio esterno a Salvemini, spiegano le loro ragioni e dichiarano di abbandonare il gruppo consiliare che fa capo a Marti in coerenza con quanto dichiarato dal senatore leghista. Il parlamentare, infatti, aveva avvertito che chi avesse fatto scelte contrarie alla linea di coalizione avrebbe dovuto abbandonare Grande Lecce. Ora, però, è anche più chiaro il motivo per il quale il centrodestra non è riuscito a mandare a casa Salvemini subito dopo la sentenza del Consiglio di Stato, che decretava l’anatra zoppa: non era un “problema tailandese”, cioè l’impossibilità di raggiungere il Consolato della consigliera Gigante per apporre la 17esima firma, ma solo un teatrino che avrebbe portato all’appoggio esterno di Salvemini.
Ecco le motivazioni e la mossa dei tre consiglieri: “Lo abbiamo fatto con onore e senza rivendicare alcuna poltrona perché ciò che ci interessa veramente sono obiettivi concreti da realizzare e non incarichi da assegnare – continuano – I contenuti dell’accordo, i punti programmatici indicati sono la risposta più chiara a chi si domanda le ragioni di una scelta politicamente impegnativa ma che abbiamo assunto con consapevolezza e responsabilità. Come precisato nel documento presentato dal sindaco in conferenza stampa il PATTO PER LA CITTÀ definisce una maggioranza di scopo e a termine, scaduto il quale ci sentiremo liberi di intraprendere i percorsi politici più coerenti con le nostre idee.
Al fine di evitare ogni possibile speculazione e strumentalizzazione politica, comunichiamo la nostra volontà di fuoriuscire, con decorrenza immediata, dal gruppo Grande Lecce e annunciamo la costituzione di un nuovo gruppo consiliare autonomo e indipendente: Prima Lecce”.