GALLIPOLI – Prima c’era una lunga strada asfaltata che portava ai lidi: adesso il volto di Baia Verde cambierà, anzi è già cambiato. Il sindaco Stefano Minerva ha deciso di non perdere l’occasione di un ricco finanziamento per rinaturalizzare la zona facendo passare le macchine da dietro e non più davanti. Il progetto risale alla vecchia amministrazione. Le polemiche, naturalmente, non potevano mancare. “Manca illuminazione, viabilità alternativa insoddisfacente e gravissimi problemi di sicurezza pubblica ci spingono a dire che è stato un flop – attacca l’avvocato e consigliere di opposizione Flavio Fasano – Chiedemmo che si portasse la valutazione di compatibilità di quel progetto con le reali esigenze della città in Consiglio, ma niente. I lavori sono cominciati nell’ottobre del 2016 dal canale dei Samari fino alla seconda entrata di Baia Verde. Dovevano essere fatti fino allo stadio. Ma è già un disastro così. Il prossimo sindaco che verrà dovrà riasfaltare tutto”.
Per il primo cittadino di Gallipoli, Stefano Minerva, invece, sono polemiche sterili: i cambiamenti sono sempre difficili da digerire. “Dovevano consegnarci i lavori ieri: poi il maltempo ha fatto slittare tutto. Bisogna comunque risistemare il manto con la resina, perché dei vandali hanno forzato il cantiere e sono passati lo stesso. Ci sono centinaia di parcheggi alle spalle. L’ambulanza può arrivare sia dai parcheggi che sulla strada sterrata: quindi, non c’è un problema di sicurezza. È stato vinto un bando per la riqualificazione e rinaturalizzazione: si tratta di tre milioni di euro”. L’illuminazione sarà bassa: sta per essere completata. “A breve si terrà un tavolo con Soprintendenza – avverte Minerva – Il manto era stato terminato, ma alcuni incivili lo hanno rovinato. Si tratta di uno sterrato compattato. Ci sarà meno smog e meno caos. Le macchine passano da dietro entrando in Baia Verde, attraversano tutta la zona alle spalle e poi si immettono sulla strada principale”.
“Stiamo pensando a tutti coloro che sono responsabili di questo disastro – attaccano da Gallipoli Futura –
Tecnici e politici accumunati nel fallimento di un’idea di sviluppo e nello sperpero di 1.200.000 euro, oltre a 200.000 euro di spese tecniche. Il finanziamento è incompatibile con un’utilizzazione della strada diversa dalla ‘rinaturalizzazione del litorale’ con la pedonalizzazione e la mobilità lenta, pena la perdita dei soldi. L’alternativa sarebbe stata la realizzazione simultanea di soluzioni per gli attraversamenti con auto ed altro. Speriamo nella Corte dei Conti tra tre anni”. Polemiche sempre più forti dai banchi dell’opposizione, che però non scoraggiano il sindaco.
Sandro Quintana, che si è dimesso dalla presidenza della Commissione Ambiente e della vicepresidenza del Consiglio Comunale, ha delle perplessità, ma crede nella necessità di andare avanti: “Questo progetto si basa sulla rinaturalizzazione di tantissimi ettari di terreno (circa 60): c’era anche un secondo progetto che prevedeva il ripristino di un laghetto artificiale, ma è certo che in quella zona paludosa ci sono troppi problemi a causa della speculazione edilizia degli anni passati. Oggi non possiamo più perdere quei soldi. Nonostante i problemi dobbiamo andare avanti. Il guaio è non aver trovato soluzioni alternative prima di partire, ma comunque il progetto si doveva fare. L’amministrazione sta risolvendo i problemi delle barriere architettoniche. Il progetto risale all’amministrazione Errico, ma bisognava fare delle varianti in corso d’opera e i tempi erano troppp stretti: si rischiava di perdere i soldi”.
Garcin